Antonio Saccà, Il padre di Dio (Edizione Bietti Media, 2009) con Luciano Lanna

Giovedì 6 maggio 2010, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità“, la Fondazione Spirito ha presentato il volume di Antonio Saccà, Il padre di Dio (Bietti Media, 2009).

L’incontro è stato introdotto dal presidente della Fondazione Spirito, Giuseppe Parlato, che ha spiegato come il filo conduttore delle tre parti del libro sia costituito da un’analisi del rapporto fra male e umanità. Parlato ha inoltre evidenziato i molti elementi in comune con il pensiero di Ugo Spirito, che Saccà ebbe modo di conoscere e frequentare.

L’autore ha dunque approfondito le singole parti del suo lavoro. La prima si interroga su cosa ci sia all’origine di Dio (analisi da cui ha origine il titolo), toccando il tema del rapporto tra l’uomo e le religioni. A tal proposito, Saccà ha riconosciuto l’importanza della dimensione storica delle religioni, testimoniata dall’impianto “estetico” (riti, simboli e sacralità) da esse elaborato, alla quale però non corrisponderebbe una sincera adesione valoriale.

Affrontando la seconda parte del libro, l’Autore ha invece approfondito il tema della presenza del “male” in economia, espressa dall’attuale degenerazione del sistema capitalistico, impegnato in una ricerca del profitto anche a danno della comunità.

Passando alla terza parte, Saccà ha parlato della collocazione dell’Unione Europea nel nuovo quadro internazionale, esprimendo il desiderio per un rafforzamento dei rapporti tra Europa e Russia, sulla base di tre motivazioni: il fatto che gli Stati Uniti non sarebbero più in grado di aiutare il Vecchio Continente, la complementarità delle economie europee e russa e, infine, il fatto che anche Mosca si trova a dover fronteggiare l’avanzata della vicina la religione islamica.

 

Ascolta l’audio dell’incontro

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