Presentato sui canali online della Fondazione il volume “La proposta antiprotezionista” di Luca Tedesco

Giovedì 15 aprile 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume La proposta antiprotezionista. I liberisti in Italia dalla crisi di fine Ottocento al fascismo di Luca Tedesco (Le Monnier, Firenze 2021). Con l’autore, ne ha discusso Gerardo Nicolosi, professore associato di Storia contemporanea nella Università degli Studi di Siena.

Il libro

Il lavoro intende ricostruire i fili dell’agitazione in favore del libero scambio tra la crisi politico-economica di fine Ottocento e il tramonto del regime liberale. Tale campagna avrebbe dovuto inserirsi, per il movimento liberista, in una più ampia, volta alla democratizzazione delle istituzioni. Nonostante, peraltro, la comunanza di premesse culturali e intendimenti politici, non mancarono all’interno del mondo liberista linee di frattura e dissonanze. Se difatti il montante clima nazionalista di inizio Novecento avrebbe enfatizzato nell’azione di gran parte dei liberisti i nessi tra liberoscambismo e antimilitarismo, la tematica tributaria registrò notevoli frizioni interne. Nel dopoguerra, infine, il virulento antistatalismo di alcuni esponenti del milieu liberista avrebbe individuato nel governo guidato da Mussolini l’ultima chance per salvare lo Stato liberale.

L’autore

Luca Tedesco insegna Storia contemporanea e Storia e Didattica della Storia nella Università degli Studi Roma Tre e dirige le collane «Liberismi italiani» dell’Istituto Bruno Leoni di Torino e «Ulteriori divergenze» per i tipi di Roma TrEPress. Ha pubblicato diversi saggi di storia economica e del pensiero economico, tra cui La crisi fin de siècle. I liberisti italiani e il modello britannico (2019); Dal libero scambio all’autarchia. Gino Borgatta e gli «interessi dell’economia nazionale» (2016); Il canto del cigno del liberoscambismo: la Lega antiprotezionista e il suo primo convegno nazionale (2008) e L’alternativa liberista. Crisi di fine secolo, antiprotezionismo e finanza democratica nei liberisti radicali (1898-1904) (2002).

 

 

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/L5bMqMt20fA

Trieste: la Fondazione alla mostra su Camillo Castiglioni

Il 29 giugno 2019 è stata inaugurata a Trieste la mostra “Camillo Castiglioni e il mito della BMW”, organizzata dalla Fondazione Franco Bardelli e dal Comune di Trieste, con la collaborazione di BMW Group Archiv e della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. La Fondazione ha contribuito con il prestito di numerosi documenti d’archivio conservati nel fondo dello storico e diplomatico Attilio Tamaro.
All’inaugurazione hanno partecipato il vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, i curatori, l’assessore alla cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi, l’assessore all’ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia Fabio Scoccimarro, Claudia Castiglioni, pronipote di Camillo, e i responsabili di BMW Group Archiv.
La mostra, curata da Mauro Martinenzi e Susanna Ognibene, si terrà dal 29 giugno al 21 luglio nella sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich, via G. Rossini, 4.
L’inaugurazione è stata fissata in concomitanza con l’arrivo a Trieste del “Fiva world motorcycle” il più importante evento mondiale di moto d’epoca, che quest’anno si svolge in Slovenia e Croazia, con tappa finale in Piazza Unità. Alla manifestazione saranno presenti anche moto provenienti dal Museo BMW di Monaco.
La mostra, allestita da Omniarem, si pone l’obiettivo di raccontare la straordinaria vita di Camillo Castiglioni, uno dei più grandi finanzieri e industriali europei negli anni Dieci e Venti del Novecento, con un particolare approfondimento relativo al periodo in cui come proprietario della BMW ne favorisce la trasformazione in una fabbrica motociclistica. L’intento è quello di realizzare un’esposizione che valorizzi e ponga in risalto sia la singolare storia umana del Castiglioni, che va oltre la connotazione politica dell’epoca, sia la società, il contesto culturale, politico ed economico attraverso cui il nostro personaggio si muove e vive, con particolare riferimento alle sue radici triestine ed ebraiche.
Camillo Castiglioni nacque a Trieste il 22 ottobre del 1879 da Vittorio, pedagogista ed ebraista (vice rabbino di Trieste, poi rabbino capo di Roma dal 1903 al 1911), e morì a Roma il 18 dicembre del 1957.
Il catalogo della mostra – Camillo Castiglioni e il mito della BMW, Goliardica Editrice, Trieste – è curato da Susanna Ognibene e Mauro Martinenzi, con introduzioni di Fred Jakobs, Head BMW Group Archiv, e di Gianni Scipione Rossi, autore della biografia Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni(Rubbettino, 2017).