Rileggere l’Italia unita: incontro con Domenico Fisichella

Mercoledì 23 ottobre 2019, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, si è tenuto l’interessante incontro con il prof. Domenico Fisichella, in occasione della pubblicazione di tre libri, editi da Pagine di Roma, Il Risorgimento. Tra virtù e fortuna – La formazione dell’Italia unita e l’Europa (2018), Dal Risorgimento al Fascismo. 1861-1922 (2019), Dittatura e monarchia. L’Italia tra le due guerre (2019).

L’introduzione, affidata al presidente della Fondazione prof. Giuseppe Parlato, è servita da introduzione al percorso di analisi compiuto nei tre volumi da Fisichella. Partendo dall’attenzione riservata al momento fondativo dello Stato italiano (1861) e passando per la rivalutazione dell’operato della Destra Storica, Parlato ha posto in evidenza come nel “filo azzurro” seguito nelle tre opere (dal Risorgimento al fascismo) sia presente e centrale, dall’origine, il problema non solo dell’Unità – letta in chiave europea –, ma anche della nazione italiana. In chiusura dell’intervento, il professore ha ricordato il ruolo del Fisichella politico nella storia della destra italiana.

L’intervento di Nicola Benedizione, consigliere della Fondazione, è stato di natura personale, memore di molte esperienze, culturali e umane, vissute negli anni di Fisichella da ministro e senatore.

Il prof. Fisichella, riprendendo le sollecitazioni derivanti dagli altri interventi, ha rinnovato i ringraziamenti alla Fondazione e ha presentato i suoi volumi con un approccio tematico di ampio respiro. L’oggetto della prima parte della relazione è stato il rapporto, discusso e problematizzato, tra storia e metodo scientifico, un incontro che intreccia la capacità di studio e di ricerca con la qualità della selezione e della comparazione, elemento quest’ultimo tenuto in particolare risalto dal professore.
La seconda parte del discorso ha preso le mosse dalle teorie sulla sovranità e dal trinomio popolo-nazione-Stato, importanti chiavi di lettura relative ai libri presentati. Dalla riflessione sulle rivoluzioni, su quelle mancate in Italia e sulla correlata storia delle costituzioni octroyée, tra cui lo Statuto albertino, Fisichella ha individuato tramite esempi i sei passi – compiuti, seppure non in maniera ordinata, da tutti i paesi europei – atti a costruire la modernità: legittimità, partecipazione, secolarizzazione, industrializzazione, urbanizzazione e distribuzione del reddito.

Fisichella ha riservato, per l’ultima parte dell’intervento, l’interessante riflessione sull’interclas­sismo insito nel corporativismo fascista e sul binomio tecnocrazia-positivismo sociale, risultato di uno dei molteplici compromessi storici.

La presentazione si è conclusa con le domande e le osservazioni dell’uditorio presente, occasione di ulteriore approfondimento delle tante tematiche trattate.