I vincitori delle borse di studio in palio per studi su Renzo De Felice e Ugo Spirito

Secondo quanto stabilito dal bando per il “Doppio Anniversario: Spirito-De Felice 2019-2020”, il Comitato scientifico – presieduto dal prof. Hervé A. Cavallera e composto dai professori Paolo Simoncelli e Umberto Gentiloni Silveri, nonché dai professori Danilo Breschi, Giuseppe Parlato e Gaetano Sabatini, quali componenti interni della Fondazione – ha indicato, dopo attenta valutazione comparativa degli elaborati inviati dai candidati selezionati, i tre vincitori delle borse di studio: al primo posto, Simone Ienuso, con un saggio sulle implicazioni politiche de La vita come ricerca di Ugo Spirito; al secondo, Riccardo Luciani, che ha presentato un lavoro sulla vita e l’opera politica di Augusto Turati; e al terzo, Eugenio Serra, con un elaborato sulla lettura spiritiana del comunismo tra il 1946 e il 1960. Al primo classificato verrà assegnata una borsa di studio dell’ammontare di mille euro, mentre al secondo e al terzo andranno settecentocinquanta euro ciascuno. Come da testo del bando, ad ogni modo, i lavori di tutti i partecipanti, compresi i non premiati, saranno oggetto di ulteriore valutazione da parte del Comitato scientifico per eventuale pubblicazione sugli «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice».

“Critica della democrazia”: disponibile in Fondazione la nuova edizione pubblicata da Luni Editrice

Nel quadro delle iniziative di studio e ricerca avviate dalla Fondazione per il quarantennale della morte di Ugo Spirito, è stata pubblicata una nuova edizione di Critica della democrazia, edita da Luni Editrice e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il libro

Pubblicato originariamente nel 1963, questo volume è tra i più significativi tra quelli scritti da Ugo Spirito nel secondo dopoguerra. Sotto il profilo filosofico, esso propone un tentativo di costruzione di una metafisica della scienza, mentre sotto il profilo della storia del pensiero politico e della filosofia politica offre un notevole contributo teorico al dibattito sull’istituto democratico e sulla prassi democratica. Il volume è, però, importante anche per la comprensione della storia italiana più recente perché suggerisce una lettura interpretativa del fascismo alla luce delle vicende dell’attualismo  e sottolinea la fecondità euristica di un approccio in chiave culturale e filosofica allo studio di quel periodo storico. Fra attualismo e fascismo, a parere di Spirito, si instaurò una sostanziale unità di natura speculativa, talmente forte da non consentire la separazione delle sorti dell’uno da quelle dell’altro. Il 1932, l’anno del convegno di studi sindacali e corporativi di Ferrara, viene presentato dal pensatore come un momento fondamentale nella storia del fascismo, perché in quella sede e in quella occasione, sarebbe esplosa la “tesi comunista” con la negazione della proprietà individuale e con la proposta dell’istituto della “corporazione proprietaria”, che avrebbe dato luogo a un vivace dibattito politico.

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma. Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo. Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977). In coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Luni Editrice ha già pubblicato anche Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (2019).

Il libro è disponibile e può essere prenotato presso la Fondazione e l’editrice Luni:

info@www.fondazionespirito.it
lunieditrice@lunieditrice.com

Ugo Spirito, Critica della democrazia, prefazione di Francesco Perfetti, Luni Editrice, Milano 2020, pp. 160, €19.00

Nell’ambito delle celebrazioni del quarantesimo anno dalla scomparsa di Ugo Spirito, e del novantesimo anno dalla nascita di Renzo De Felice, il volume è stato finanziato con il contributo previsto dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1 co. 416.

“La vita come ricerca”: la nuova edizione pubblicata da Luni Editrice disponibile in Fondazione

Nel quadro delle iniziative di studio e ricerca avviate dalla Fondazione per il quarantennale della morte di Ugo Spirito, è stata pubblicata una nuova edizione de La vita come ricerca, edita da Luni Editrice e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il libro

Pubblicato per la prima volta nel 1937, La vita come ricerca è uno dei volumi più importanti di Ugo Spirito e certamente quello che produce negli anni Trenta una svolta profonda nella storia dell’idealismo italiano. Opera complessa, in cui l’originale spessore teoretico è tutt’uno con la riflessione economico-politica e con l’analisi sociale, essa segna l’inizio del problematicismo di Spirito. Il confronto con l’attualismo e con il fascismo, che costituisce una delle linee di lettura del testo, non solo esprime le inquietudini di una generazione, ma apre il discorso speculativo ad una ricerca tra le più suggestive della filosofia contemporanea. Significativa, sotto il profilo della storia della filosofia, “La vita come ricerca” lo è anche sotto il profilo dell’interpretazione della storia contemporanea. In appendice a questa edizione sono riprodotti gli interventi critici di Delio Cantimori e Giovanni Gentile insieme alla replica dell’autore.

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma. Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo. Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977). In coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Luni Editrice ha già pubblicato anche Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (2019).

Il libro è disponibile e può essere prenotato presso la Fondazione e l’editrice Luni:

info@www.fondazionespirito.it
lunieditrice@lunieditrice.com

Ugo Spirito, La vita come ricerca, prefazione di Francesco Perfetti, introduzione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2020, pp. 240, €22.00

Nell’ambito delle celebrazioni del quarantesimo anno dalla scomparsa di Ugo Spirito, e del novantesimo anno dalla nascita di Renzo De Felice, il volume è stato finanziato con il contributo previsto dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1 co. 416.

Disponibile a settembre il nuovo fascicolo (1/2020) degli “Annali della Fondazione”

Superate, almeno parzialmente, le difficoltà produttive causate dall’emergenza Covid-19, è preparazione il primo fascicolo semestrale del 2020 degli «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice» (Anno II, n. 1/2020 XXXII, nuova serie). Il fascicolo, edito dalla Fondazione con Bardi Edizioni, sarà disponile in settembre e può naturalmente essere prenotato con le modalità indicate nella finestra PUBBLICAZIONI del sito.
Il fascicolo, ricco di contributi originali, è essenzialmente dedicato alle iniziative già attuate nel quadro del gli anniversari di Renzo De Felice e Ugo Spirito e si aprirà con gli Atti del Convegno di studi “Insegnare la complessità. Magistero scientifico e impegno civile in Renzo De Felice a novant’anni dalla nascita”, tenutosi a Rieti il 7 novembre 2019. Gli autori dei contributi sono: Gianni Scipione Rossi, Quel giorno alla Sapienza; Gianni Oliva, Il merito di De Felice è aver aperto nuove strade; Marcello Veneziani, De Felice restituì il Fascismo all’Italia; Luigi Compagna, De Felice e l’idea di Nazione; Pasquale Chessa, Storicità della storia. De Felice e il giornalismo; Mario Ciampi, De Felice, storiografia e impegno civile; Giuseppe Parlato, Renzo De Felice e il sogno di una storia normale. Tra i documenti, un’intervista inedita a De Felice di Fernando Ferrigno.
La seconda sezione conterrà gli Atti del Convegno di studi “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore. L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte”, tenutosi ad Arezzo il 23 novembre 2019. Con contributi di: Giuseppe Parlato, La parabola di Ugo Spirito; Hervé A. Cavallera, Ugo Spirito e l’arte; Rodolfo Sideri, Ugo Spirito e la filosofia; Alessandra Cavaterra, L’archivio e la biblioteca di Ugo Spirito.
Completeranno il fascicolo le recensioni e le notizie sull’attività della Fondazione.

È già in preparazione anche il secondo fascicolo semestrale del 2020, la cui pubblicazione è prevista per il mese di dicembre.

Continua il lavoro dei giovani studiosi selezionati per le ricerche su Spirito e De Felice

Prosegue, in vista della consegna dei lavori fissata per il prossimo 30 novembre 2020 e della seconda fasedella selezione prevista dal bando, il lavoro dei giovani studiosiscelti dalla Commissione Scientifica, presieduta dal prof. Hervé A. Cavallera e composta dai professori Paolo Simoncelli e Umberto Gentiloni Silveri, nonché dai professori Danilo Breschi, Giuseppe Parlato e Gaetano Sabatini, quali componenti interni della Fondazione, per le ricerche sull’opera di Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Ricordiamo che i cinque temi individuati nei due indirizzi di studio, storico e filosofico, sono stati i seguenti:“La vita come ricerca” e la cultura giovanile fascista di Ugo Spirito; L’altro Turati. Storia di Augusto, segretario del PNF; Ugo Spirito e la critica al marginalismo economico; Fenomenologia della sinistra fascista (1946-1989) a partire dall’esegesi di Renzo De Felice; Il tema del comunismo in Ugo Spirito tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta.

Nella seconda fase, la Commissione Scientifica premierà le tre ricerche valutate più valide per rigore scientifico ed originalità interpretativa. Il premio consisterà nell’assegnazione di tre borse di studio, dell’ammontare rispettivamente di 1000 euro per il primo classificato e di 750 euro, ciascuno, per il secondo e terzo classificato.

Presentato in Fondazione il terzo volume degli “Scritti giornalistici” di Renzo De Felice

Mercoledì 18 dicembre 2019, dalle ore 17.30, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), si è tenuta la presentazione del terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice, intitolato «Facciamo storia, non moralismo» (Luni, Milano 2019), curato da Giuseppe Parlato e Giuliana Podda, con prefazione di Gianni Scipione Rossi.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, che ha introdotto non solo il contenuto dei volumi degli Scritti giornalistici, ma anche le future attività della Fondazione inerenti all’opera dello storico reatino: si prevede infatti, oltre alla pubblicazione del carteggio Bottai-Spirito, l’uscita per il 2020 di un volume contenente le principali prefazioni scritte da De Felice nel corso della sua lunga carriera. Dopo l’introduzione, Parlato ha messo in evidenza i principali elementi di interesse del terzo volume degli Scritti, evidenziando la lungimirante lettura della contemporaneità – negli altri volumi è «più storico e politico» –, la centralità delle lettura storiografiche, emerse ad esempio nelle discussioni con Bobbio, e non ultimo il modo in cui gli Scritti giornalistici abbiano contribuito a mettere a nudo la più nota “vulgata” sul suo Maestro: quella di essere rimasto «prigioniero» della destra e del Mussolini.

L’intervento di Giuliana Podda, co-curatrice del volume, è servito per fornire ai futuri lettori e agli ascoltatori presenti le note metodologiche in merito alla costruzione del lavoro. Dalla fase di raccolta – svolta partendo dalla bibliografia di Fiorenza Fiorentino e dalla ricerca d’archivio – a quella di selezione e annotazione, i passaggi delineati racchiudono il senso della “fatica” di un percorso pensato e iniziato nel 2013.

Nella sua relazione, Luciano Zani, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma e allievo come Parlato di De Felice, ha toccato con sensibilità e ironia molti punti fondamentali. Iniziando dal condividere il contenuto e il “distacco” della Prefazione di Rossi, Zani ha rimarcato sia la caratura scientifica di De Felice, sia l’aspetto umano del suo essere storico. In primo luogo, a colpire Zani è stata la percezione postuma dell’impressionante mole di scritti pubblicati da De Felice e il diverso approccio stilistico, più agile rispetto ai libri; in secondo, la «lezione di metodo» e il ruolo di interprete della cultura contemporanea, da un lato, come animatore di dibattiti e di ricerche – l’esempio citato è quello degli “Annali” della Fondazione –, dall’altro, come osservatore attento, scrupoloso, dubbioso e al contempo disilluso del presente. L’uomo De Felice ha così concluso Zani non era un Nero Wolfe scontroso e burbero: si apriva nell’ascolto, soprattutto delle forti critiche e delle molte contestazioni ricevute, nelle amicizie – è stato ricordato il profondo legame con Romeo – e nel confronto libero con allievi e colleghi.

Al dibattito conclusivo hanno preso parte anche il prefatore e vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, che ha ancora una volta richiamato l’attenzione sul lascito defeliciano, il giornalista e saggista Pasquale Chessa, intervenuto per i rapporti personali avuti con De Felice nel tempo, e il responsabile dei corsi di formazione della Fondazione Rodolfo Sideri, con un quesito un’osservazione sul ruolo della costruzione dell’identità nazionale nella storiografia defeliciana e sulla questione, annosa, del De Felice “storico militante”.

Numeroso il pubblico presente in sala, composto di estimatori e studiosi, tra cui Brunello Mantelli, professore di Storia delle relazioni internazionali all’Università della Calabria.

Il saggio di Ugo Spirito sull’Iran di Reza Pahlavi presentato a “Più libri più liberi”

Un pubblico attento e composto  soprattutto da giovani sabato 7 dicembre 2019 nella Sala Giove del Roma Convention Center – La Nuvola per la presentazione  alla rassegna “Più libri più liberi” dell’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera, pubblicato da Luni in co-edizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, ha introdotto l’incontro illustrando le iniziative in corso nel quarantesimo anniversario della morte del filosofo aretino. Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, si è soffermato sull’importanza del volume per comprendere la storia dell’Iran anche in relazione con le attuali vicende del Paese asiatico, sconvolto da proteste popolari contro il regime teocratico e dispotico instaurato da Khomeyni nel 1979, dopo il crollo della monarchia autoritaria guidata da Pahlavi. Rodolfo Sideri, docente di filosofia e storia e responsabile dei Corsi di formazione della Fondazione, ha inquadrato il testo ritrovato nel fluire del pensiero filosofico di Ugo Spirito, che nello stendere il saggio sull’Iran ha confermato la sua vocazione a porsi come “consigliere del principe”, delineando le possibili prospettive della sua “rivoluzione bianca”.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.
Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi” e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo.
Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, €22.00.

Concluso il lavoro di catalogazione dei periodici del Fondo bibliotecario Ugo Spirito

Si è concluso il lavoro di catalogazione in sbn dei periodici del fondo bibliotecario Ugo Spirito, previsto nell’ambito del programma straordinario di inventariazione, digitalizzazione e diffusione dei fondi librari e archivistici posseduti dalla Fondazione, con il sostegno della Legge di bilancio 2019, art. 1, co. 416, per celebrare il quarantesimo anniversario della scomparsa del filosofo, avvenuta nel 1979.

L’attività ha portato all’emersione di numerosi periodici “sepolti” nel mare magnum della biblioteca Spirito, tra cui diverse riviste cinesi che attestano ancora il forte interesse del filosofo per quel grande paese e la sua rivoluzione, e periodici stranieri d’ogni dove, croati, sudamericani, polacchi, scozzesi e così via. Le riviste sono a disposizione di tutti coloro che desiderano sfogliare e studiare le stesse pagine sfogliate e studiate tante volte dal filosofo.

 

“La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore”. Il Convegno di Arezzo sulla figura di Ugo Spirito

Sabato 23 novembre 2019, dalle ore 16.30, nella Sala Convegni della Casa dell’Energia – Urban Center di Arezzo (via Leone Leoni, 1) si è tenuto il convegno La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore. L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte, dedicato al filosofo aretino.

Con il coordinamento della giornalista Barbara Perissi, i lavori del convegno sono stati aperti dai saluti del sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli. Il sindaco, partendo dalla testimonianza della mostra, ha ricordato l’importanza di approfondire gli studi sulla figura di Spirito e i legami con la città di nascita.

L’intervento di Rodolfo Sideri, responsabile dei corsi di formazione della Fondazione, ha toccato le fondamenta dell’attività spiritiana, analizzando – in un discorso di ampio respiro – le tendenze filosofiche seguite da Spirito nel corso della sua vita. Con l’intervento del presidente della Fondazione, Giuseppe Parlato, l’attenzione si è invece spostata sul rapporto tra Spirito e la politica, un incontro complesso e sempre problematizzato dal filosofo aretino sulla base dello sviluppo storico. Danilo Breschi, consigliere di amministrazione della Fondazione, ha approfondito l’analisi spiritiana del ’68, evidenziando come proprio in quella data si sia prodotta una rottura che avrebbe influenzato non solo la storia dell’uomo, ma anche la successiva produzione di Spirito, capace di individuare tendenze poi rimarcate anche da altri autori. La responsabile dell’archivio della Fondazione Alessandra Cavaterra ha illustrato ai presenti, con l’ausilio di fotografie ed esempi di documenti, l’organizzazione dell’Archivio Spirito, conservato presso la sede della Fondazione.

Le parole del vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi hanno dato modo agli ascoltatori di comprendere ancora meglio la poliedricità di Spirito che, negli ultimi anni della sua vita, si dedicò all’Iran dello Scià, un interesse che portò alla produzione di uno scritto rimasto inedito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, e appena pubblicato dalla Fondazione – a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera – in collaborazione con Luni Editrice.

Il convegno si è chiuso con i ringraziamenti di Giuseppe Parlato e con la comunicazione di una proroga sulla chiusura della mostra che si concluderà il prossimo 30 novembre.

Il 21 novembre la Fondazione a Spaziolibero Tv – Rai3

La Fondazione è stata ospite giovedì 21 novembre 2019, alle ore 10.50 circa, della rubrica televisiva di Rai Parlamento Spaziolibero. La rubrica è andata in onda su Rai3. Il tema, in relazione alle iniziative in corso per il quarantesimo anniversario della morte di Ugo Spirito e per il novantesimo della nascita di Renzo De Felice, è stato “Studi e ricerche su Ugo Spirito e Renzo De Felice”.
Ha introdotto Annamaria Baccarelli. Il servizio è stato realizzato da Nubia Martini, con immagini e interviste raccolte in occasione dell’apertura della mostra fotografica su Ugo Spirito ad Arezzo, dal 9 al 23 novembre, e del convegno sulla figura di Renzo De Felice tenutosi a Rieti il 7 novembre. Nel programma anche interventi di Giuseppe Parlato, Danilo Breschi, Gianni Oliva e Hervé A. Cavallera.

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