Dante nel Novecento. Il nuovo fascicolo degli “Annali”

È stato pubblicato ed è disponibile il primo fascicolo 2022 degli Annali della Fondazione. Con la copertina, ecco un anticipazione del contenuto.
Il fascicolo si apre con un intervento introduttivo di Gianni Scipione Rossi (Un passo indietro) e con gli atti del convegno su Dante nella storia politica del Novecento italiano, con i contributi di Fulvio Conti (Mito e culto di Dante in Italia fra età liberale e fascismo), Simonetta Bartolini (Il Dante profetico di Vittorio Cian), Matteo Antonio Napolitano (La letteratura come coscienza della nazione. Il contenuto politico delle Memorie inedite di Vittorio Cian), Rodolfo Sideri (La Lectura Dantis nel fascismo) e Alessandra Cavaterra (Dante nell’Enciclopedia Italiana).
Nella sezione “Saggi”, gli autori sono Silvio Berardi (Tra antimperialismo e difesa della civiltà orientale. Le relazioni tra Cina ed Europa nelle pagine di Carlo Cattaneo), Hervé A. Cavallera (Scienza e incoscienza nel pensiero di Ugo Spirito) e Michel Ostenc (Les socialistes et l’éducation du peuple italien (1901-1911)).
Il fascicolo ospiterà anche due “Inediti”: il discorso mai pronunciato da Giulio Bergmann sull’adesione dell’Italia all’Onu nel 1956 (curato da Matteo Antonio Napolitano) e una relazione di Vittorio Beonio-Brocchieri sugli italiani all’estero (curata da Cristina Baldassini).
Per la sezione “Documenti”, Andrea Spiri con il contributo Craxi, l’illusione di un visionario introduce Il discorso al Lirico di Milano (9 febbraio 1992) di Bettino Craxi. Le “Note sul Novecento” ospiteranno il lavoro di Cristina Baldassini (Gli intellettuali che contarono poco: la cultura antitotalitaria nell’Italia repubblicana), mentre per l’“Archivio delle Destre” ci sarà una testimonianza di Gianni Scipione Rossi (L’enigma Almirante. Percorsi a Destra: una testimonianza). Completano il fascicolo, come di consueto, le recensioni e lo scaffale librario.

Con Radio Radicale la mediateca digitale della Fondazione. Il progetto

Martedì 21 giugno, alle ore 18.00, nella Sala stampa della Camera dei Deputati a Roma (Via della Missione, 4), è stato presentato il progetto svolto in collaborazione con Radio Radicale che ha portato alla realizzazione della mediateca digitale della Fondazione. Ne hanno parlato Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, Guido Mesiti, responsabile dell’archivio di Radio Radicale, il presidente della Fondazione Giuseppe Parlato e il vicepresidente vicario Gianni Scipione Rossi.

La Fondazione ha portato avanti la raccolta di testimonianze audio delle proprie iniziative a partire dall’inizio della sua quarantennale storia, negli anni Ottanta, giungendo a collezionare oltre duecento audiocassette contenenti registrazioni varie – convegni, seminari e interviste inedite –, che andranno a costituire ulteriori fonti per la ricostruzione storica del Novecento italiano. Il materiale completo sarà fruibile, senza vincoli di accesso, sui siti di entrambi i promotori, indicizzato e corredato di documenti utili alla contestualizzazione dei contenuti.

A Trieste il 10 giugno è stato presentato il Diario di Attilio Tamaro

Venerdì 10 giugno a Trieste, alle 17.30, nella sala conferenze della Lega Nazionale (via Donata, 2) è stato presentato Attilio Tamaro: il diario di un italiano. Ne hanno parlato con Gianni Scipione Rossi il presidente della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini, e lo storico Diego Redivo. Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884-1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea.

La presentazione è stata organizzata dalla Lega Nazionale in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il volume è stato pubblicato da Rubbettino Editore con il sostegno della Fondazione.

La presentazione è stata trasmessa anche in diretta streaming sui canali Facebook e YouTube degli enti organizzatori:

https://www.facebook.com/LN.italia

https://www.facebook.com/FondazioneSpirito/settings/podcasts

https://www.facebook.com/gianni.s.rossi

https://www.youtube.com/channel/UCroGlBH70CXPxUMnHOFD5JA

https://www.youtube.com/channel/UCXCwpb_yZEkwNPu7Gu3eAUg/videos?view=0&sort=p

 

Il libro

Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884-1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea. Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche. Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna.

Il diario è introdotto da una biografia basata sullo scandaglio di documenti e carteggi, presenti in diversi fondi archivistici. Ne emerge la complessa e tormentata personalità di un uomo di grande cultura, capace di dialogare a tutto campo. Margherita Sarfatti così gli dedica il suo Dux: «Ad Attilio Tamaro, italianissimo figlio di Trieste, nel nome di Trieste, madre della mia madre, offre con amicizia». «Ho letto – scrive Tamaro a Umberto Saba – le tre poesie con eguale piacere: mirabile mi sembra La preghiera dell’angelo custode dove l’episodio è ricordato con arte purissima ed è poi elevato a una vasta significazione. Attendo vivamente l’annunciato volume di poesia». Tamaro è in relazione con tutti i protagonisti dell’irredentismo triestino, istriano e dalmatico, in particolare Camillo Ara, Mario Alberti, Giorgio Pitacco, Salvatore Segré Sartorio, Fulvio Suvich, Francesco Salata. Intensi i suoi rapporti con Eugenio Balzan, Camillo Castiglioni, Francesco Coppola, Mario Missiroli, Giuseppe Volpi di Misurata. Feroci le sue critiche a Galeazzo Ciano «satrapo orientale» – e a Mussolini che, dopo averlo ammirato, quando nasce la Rsi definisce «il farneticante di lassù». Nella biografia emerge anche la figura del figlio di Tamaro, Tullio, che nel 1942 entra nel Pci clandestino milanese e con Emilio Sereni rappresenterà il partito nel Cln regionale lombardo.

 

L’autore

Gianni Scipione Rossi, giornalista, ha diretto l’informazione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornalismo di Perugia, dove insegna giornalismo radiofonico. È vicepresidente vicario della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e membro del Comitato Direttivo dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea. Tra i suoi libri: L’America di Margherita Sarfatti. L’ultima illusione, 2021; Attilio Tamaro: il diario di un italiano, 2021, Cronache del virus, 2020; Lo “squalo” e le leggi razziali, 2017; Storia di Alice, 2010; Cesira e Benito, 2007; Il razzista totalitario, 2007; Mussolini e il diplomatico, 2005; La destra e gli ebrei, 2003.

La Fondazione a “Spaziolibero”: il video sul canale YouTube

Giovedì 14 aprile 2022 la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice è stata ospite su Rai3 di Spaziolibero, l’appuntamento di Rai Parlamento  dedicato al mondo della cultura e della società. In studio il direttore Andrea Ungari, in collegamento Matteo Antonio Napolitano, docente nella Università Niccolò Cusano di Roma e collaboratore della Fondazione.

Disponibile sul canale YouTube il video integrale.

Convegno sul “Capodanno perduto del 1947” nel segno della riconciliazione

Da un saggio pubblicato nel 2019 da Leonardo Varasano negli “Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice” prende spunto il convegno “Riconciliazione – Il Capodanno perduto del 1947”, in programma a Roma mercoledì 13 aprile nella Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati (Piazza del Parlamento. 19).
Il fatto storico conosciuto come il “Capodanno perduto del 1947” avvenne a Perugia il l’ gennaio 1947. Fu il primo tentativo di riconciliazione al termine della Seconda Guerra Mondiale tra ex Combattenti della RSI e Partigiani. Venne promosso da Bruno Cagnoli, ex aderente alla RSI, e Corrado Sassi, partigiano della Brigata Garibaldi, che la mattina del Capodanno del 1947 organizzarono un corteo di giovani ex Fascisti e Partigiani che si concluse al Cimitero di Perugia dove i due deposero congiuntamente una corona di fiori ai piedi del Monumento ai Caduti in onore e memoria dei morti di entrambe le parti. Il loro desiderio era che il loro gesto potesse interrompere la spirale dell’odio fratricida, avviando un processo di pacificazione nazionale. Desiderio generoso ma vano: oltre cinquant’anni dopo, il 10 febbraio 1998, l’allora Presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante appellava ancora alla necessità di “uscire dalle vecchie gabbie”.
Del fatto parlò  con grande evidenza la stampa nazionale dell’epoca con articoli, tra gli altri, di Mario Missiroli su “Il Messaggero” e Pietro Ingrao su “L’Unità”.
In seguito l’argomento è stato trattato anche da Paolo Mieli nel libro “Le storie la storia” e da Marcello Veneziani che al fatto dedicò una pagina della rivista “Italia Settimanale”. Corrado Sassi, uno dei due fautori dell’evento, scrisse nel 1998 un libro sull’argomento, “Rose e latrine fra i Cesari. Quel capodanno perduto”, riedito nel 2021 a cura dell’ISUC – Istituto per la Storia dell’ Umbria Contemporanea. Leonardo Varasano, ha analizzato quegli incontri tra l’ex partigiano e l’ex saloino (dopo quello del Capodanno, ne segui infatti un altro, “ufficiale”, il 6 gennaio dello stesso 1947) in un ampio studio pubblicato negli “Annali” (XXXI, 2019). Il convegno-tavola rotonda – sottolineano gli organizzatori -vuol prendere spunto da quel gesto di pace per inquadrarlo storicamente e per dibattere sull’argomento della Riconciliazione, ancora oggi, purtroppo, non compiuta.
Ne parleranno Marco Gervasoni, Professore Ordinario di Storia Contemporanea nella Università degli Studi del Molise, Gianni Scipione Rossi, Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice e membro del Comitato Direttivo dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea, Paolo Simoncelli, già Professore Ordinario di Storia Moderna nella Sapienza Università di Roma e l’autore del saggio Leonardo Varasano, ricercatore nel Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia e Assessore alla Cultura del Comune di Perugia. Introdurrà l’incontro l’on. Raffaele Nevi.

Perugia, il capodanno perduto del 1947. Una tentata pacificazione tra partigiani ed ex fascisti

 

Presentato in Fondazione il volume di Gianni Scipione Rossi su Attilio Tamaro

Martedì 5 aprile 2022 è stato presentato, in presenza e in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume di Gianni Scipione Rossi, Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949), Rubbettino, Soveria Mannelli 2021. Con l’autore ne hanno discusso Giovanni Belardelli, già professore ordinario di Storia delle dottrine politiche nella Università degli Studi di Perugia, e Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

L’incontro si terrà in presenza e verrà trasmesso in streaming sui canali Facebook e YouTube della Fondazione. In ottemperanza alla normativa in vigore, si ricorda che per partecipare in sala sarà obbligatorio esibire la certificazione verde rafforzata (super green pass) e indossare il dispositivo di protezione facciale Ffp2. L’accesso sarà consentito solo su prenotazione e fino al raggiungimento della capienza massima prevista (per info e prenotazioni: segreteria@fondazionespirito.it).

Il libro
Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884-1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea. Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche. Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna.
Il diario è introdotto da una biografia basata sullo scandaglio di documenti e carteggi, presenti in diversi fondi archivistici. Ne emerge la complessa e tormentata personalità di un uomo di grande cultura, capace di dialogare a tutto campo. Margherita Sarfatti così gli dedica il suo Dux: «Ad Attilio Tamaro, italianissimo figlio di Trieste, nel nome di Trieste, madre della mia madre, offre con amicizia». «Ho letto – scrive Tamaro a Umberto Saba – le tre poesie con eguale piacere: mirabile mi sembra La preghiera dell’angelo custode dove l’episodio è ricordato con arte purissima ed è poi elevato a una vasta significazione. Attendo vivamente l’annunciato volume di poesia».
Tamaro è in relazione con tutti i protagonisti dell’irredentismo triestino, istriano e dalmatico, in particolare Camillo Ara, Mario Alberti, Giorgio Pitacco, Salvatore Segré Sartorio, Fulvio Suvich, Francesco Salata. Intensi i suoi rapporti con Eugenio Balzan, Camillo Castiglioni, Francesco Coppola, Mario Missiroli, Giuseppe Volpi di Misurata. Feroci le sue critiche a Galeazzo Ciano «satrapo orientale» – e a Mussolini che, dopo averlo ammirato, quando nasce la Rsi definisce «il farneticante di lassù». Nella biografia emerge anche la figura del figlio di Tamaro, Tullio, che nel 1942 entra nel Pci clandestino milanese e con Emilio Sereni rappresenterà il partito nel Cln regionale lombardo.

L’autore

 Gianni Scipione Rossi, giornalista, ha diretto l’informazione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornalismo di Perugia, dove insegna giornalismo radiofonico. È vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e membro del Comitato Direttivo dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea. Tra i suoi libri: L’America di Margherita Sarfatti. L’ultima illusione, 2021; Attilio Tamaro: il diario di un italiano, 2021, Cronache del virus, 2020; Lo “squalo” e le leggi razziali, 2017; Storia di Alice, 2010; Cesira e Benito, 2007; Il razzista totalitario, 2007; Mussolini e il diplomatico, 2005; La destra e gli ebrei, 2003.

Disponibile al seguente link la registrazione integrale: https://youtu.be/RBVIeoSTNXs

La biografia e il diario di Attilio Tamaro visti dalla stampa

La lunga storia del Confine Orientale: il podcast realizzato con Federesuli

La Fondazione, in collaborazione con Federesuli, ha realizzato un podcast dal titolo La lunga storia del Confine Orientale. Le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico (XIX-XX secolo). Nel podcast, contributi di Nicola Porro, Egidio Ivetich, Ester Capuzzo, Massimo de Leonardis, Giuseppe Parlato, Massimo Bucarelli, Raoul Pupo, Basilio Di Martino, Filippo Cappellano, Andrea Ungari, Giuseppe de Vergottini, Antonio Varsori, Enrico Miletto, Ida Caracciolo, Kristjan Knex, Luca Micheletta, Davide Rossi, Luciano Violante, Gianni Oliva e, con un intervento postumo, Giampaolo Pansa.
L’intento alla base dell’iniziativa è quello di creare uno strumento di approfondimento permanente e di facile fruizione, utile a interessati e studiosi, in occasione del Giorno del Ricordo 2022.

Il podcast è disponibile sui social e nel link qui sotto.
Questa è la presentazione del presidente di Federesuli Giuseppe de Vergottini e del presidente della Fondazione Giuseppe Parlato.

La Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati (FederEsuli), in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo 2022, propongono il podcast intitolato “Le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico (XIX-XX secolo)”, scaricabile al seguente link https://anchor.fm/federesuli. La scelta che ha mosso la FederEsuli, in collaborazione con la Fondazione Spirito-De Felice, è stata quella di realizzare uno strumento di comunicazione agile e nello stesso tempo approfondito scientificamente. Per questo motivo si è voluto chiedere a docenti universitari, esperti militari e a giornalisti, tra cui de Vergottini, Ivetic, Oliva, Parlato, Pansa, Porro, Pupo, Varsori e Violante, di realizzare, ciascuno secondo le proprie competenze, un testo che rappresenti un momento di riflessione e di conoscenza sui molteplici aspetti delle relazioni tra le due sponde dell’Adriatico. La presenza di studiosi di diversa sensibilità culturale e storiografica ha avuto l’obiettivo, speriamo riuscito, di offrire un variegato prisma delle vicende accadute nella frontiera orientale in un’ottica pluralistica e priva di connotazioni preconcette.
Solo in questo modo, riteniamo si possa superare un certo clima di scontro aprioristico che da alcune parti si scorge su queste tematiche, il quale non soltanto è contrario a una corretta impostazione scientifica ma soprattutto rischia di vanificare quanto di positivo in questi diciotto anni è stato fatto, di riaprire vecchie ferite, di offuscare gli sforzi delle istituzioni, a cominciare dall’incontro tra i due Capi di Stato, italiano e sloveno, i quali lo scorso anno hanno insieme reso omaggio alle vittime dei totalitarismi, in una suggestiva comunanza che non significa annullamento delle rispettive ragioni ma superamento, con il concorso della storia, di quelle divisioni che hanno insanguinato le due coste dell’Adriatico.
Giuseppe de Vergottini
Giuseppe Parlato

 

“Adriatico un mare che unisce? Le due sponde dell’Adriatico tra ’800 e ’900”. Il podcast in collaborazione con Federesuli

La Fondazione, in collaborazione con Federesuli, sta curando la realizzazione di un podcast dal titolo Adriatico un mare che unisce? Le due sponde dell’Adriatico tra ’800 e ’900, di prossima pubblicazione sui rispettivi siti e canali di comunicazione social. Nel podcast, contributi di: Nicola Porro, Egidio Ivetich, Ester Capuzzo, Massimo de Leonardis, Giuseppe Parlato, Massimo Bucarelli, Raoul Pupo, Basilio Di Martino, Filippo Cappellano, Andrea Ungari, Giuseppe de Vergottini, Antonio Varsori, Enrico Miletto, Ida Caracciolo, Kristjan Knex, Luca Micheletta, Davide Rossi, Luciano Violante, Gianni Oliva e, con un intervento postumo, Giampaolo Pansa.
L’intento alla base dell’iniziativa è quello di creare uno strumento di approfondimento permanente e di facile fruizione, utile a interessati e studiosi, in occasione del Giorno del Ricordo 2022.

La Fondazione e Radio Radicale: il progetto per la realizzazione della mediateca digitale

La Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in collaborazione con Radio Radicale, ha avviato un progetto che porterà, entro la fine del 2022, alla digitalizzazione dell’ampio patrimonio audio conservato nella sede di Piazza delle Muse e alla creazione della mediateca digitale. Il materiale completo sarà reso fruibile, senza vincoli di accesso, sui siti di entrambi i promotori, indicizzato e corredato di documenti utili alla contestualizzazione dei contenuti.
La Fondazione ha portato avanti la raccolta di testimonianze audio delle proprie iniziative a partire dall’inizio della sua quarantennale storia, negli anni Ottanta, giungendo a collezionare oltre duecento audiocassette contenenti registrazioni varie – convegni, seminari e interviste inedite –, che andranno a costituire ulteriori fonti per le ricostruzione storica del Novecento italiano.

https://www.radioradicale.it/scheda/659416/archivi-digitali-la-collaborazione-tra-radio-radicale-e-la-fondazione-spirito-de?fbclid=IwAR3LYaKwFZuc4JgPbp_ymGRl4h8wYyK2rmlQ659JvBpVHnG4WqhwTMilTQM

 

I periodici della Fondazione in SBN

Negli anni è stato dato forte impulso alla catalogazione dei periodici posseduti dalla Fondazione. Le circa 200 testate catalogate sono ora rintracciabili in SBN. È possibile, accedendo tramite l’opzione di Ricerca avanzata (http://www.istituticulturalidiroma.it/opac2/IEI/ricercaAvanzata) e inserendo il titolo e il livello bibliografico – in questo caso si tratta di periodici –, condurre indagini specifiche sul patrimonio dell’emeroteca. Un primo elenco delle Riviste possedute è reperibile nella pagina Emeroteca (http://www.fondazionespirito.it/emeroteca/) del sito della Fondazione. Ulteriori interventi bibliografici sono previsti nel breve periodo, anche grazie all’acquisizione dei nuovi compactus per la conservazione del materiale, che consentono un migliore trattamento della documentazione.