Rodolfo Sideri, Fascisti prima di Mussolini (Settimo Sigillo, 2018)

 

Mercoledì 30 maggio 2018, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Rodolfo Sideri, Fascisti prima di Mussolini, Settimo Sigillo 2018.

Tra le caleidoscopiche immagini del fascismo, si è spesso sottovalutata l’autobiografia che il movimento mussoliniano ha voluto offrire di sé. Attraverso l’analisi dei “precursori” è invece possibile leggere in controluce quello che il fascismo ha ritenuto di incarnare e di rappresentare nella costruzione non solo di un nuovo ordine sociale, ma anche di uno stile di vita ispirato a una peculiare visione del mondo.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in Piazza delle Muse 25, Roma a partire dalle ore 17.30.   

Introduzione di Giuseppe Parlato, Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Rodolfo Sideri è docente di ruolo di Filosofia e storia e si occupa da tempo di storia delle idee tra Ottocento e Novecento. Ha pubblicato tra gli altri La rivoluzione ideale di Alfredo Oriani e L’umanesimo nazionale di Carlo Costamagna.

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Alessandro Amorese, Fuan. Dai Guf al ’68. Gli studenti nazionali tra piazze ed atenei (Eclettica edizioni)

Nel settembre scorso è uscito, a firma dello scrittore ed editore Alessandro Amorese il volume dedicato al movimento universitario Fuan. Dai Guf al ’68. Gli studenti nazionali tra piazze ed atenei (Eclettica edizioni).

Nel volume Amorese ha affrontato l’argomento con forte e rigoroso criterio di ricostruzione storica, senza indulgere a pregiudizi, ma con il solo obiettivo di ricostruire il quadro più veritiero possibile, superando le difficoltà legate ad una materia e ad un  mondo umano caratterizzato da molteplici sfaccettature spesso contrastanti.  Archivi, documenti ufficiali e testimonianze orali hanno costituito, come lo stesso Autore afferma nell’introduzione, “le sue tre modalità di ricerca storica”.  Lo stesso criterio che Amorese qualche anno prima aveva impiegato nel ricostruire la storia del Fronte della Gioventù. La Destra che sognava la rivoluzione. La storia mai raccontata.

Di questo laboratorio politico, che rivive nelle pagine dell’Autore attraverso una lunga ricerca d’archivio,  e con le memorie di chi ha vissuto i vari passaggi,  e di altre cose ancora, hanno discusso con l’Autore alcuni dei protagonisti di quelle vicende.
Ha introdotto e moderato l’incontro il prof. Francesco Pezzuto, Presidente dell’ Associazione Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Hanno partecipato Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea  e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice) e numerosi testimoni dell’epoca.

 

L’incontro si è tenuto mercoledì 28 marzo 2018  a partire dalle ore 17.30 presso i locali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25, Roma.

 

Evento organizzato dall’Associazione Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

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Alfredo Villano, Da Evola a Mao. La destra radicale dal neofascismo ai “nazimaoisti” (Luni editrice, 2018)

 

Giovedì 15 marzo 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Alfredo Villano, Da Evola a Mao. La destra radicale dal neofascismo ai “nazimaoisti (Luni editrice, 2018).

Negli anni Sessanta i temi di politica estera dividono e infiammano i giovani estremisti i quali, a partire dalle riflessioni antimperialiste in chiave europea di Jean Thiriart e la sua Giovane Europa, avviano e per certi versi continuano un percorso politico-culturale che, passando per l’esperienza di Primula Goliardica, il gruppo giovanile di Nuova Repubblica, porterà alla nascita del movimento più controverso della contestazione studentesca: Lotta di Popolo.
Sono in buona parte i giovani provenienti dalle file del ribellismo di destra che, nell’ottica del superamento della polemica fascismo-antifascismo, furono attratti dalla battaglia antipartitocratica e presidenzialista del movimento capitanato dall’antifascista Randolfo Pacciardi. Ma tra di essi molti non si riconoscono nelle posizioni atlantiche e filoisraeliane del suo leader e si immergono nella contestazione studentesca sin da Valle Giulia. Tale gruppo, la cui genesi non può prescindere dall’esperienza del Movimento Studentesco di Giurisprudenza romano, nell’ottica antiborghese e antimperialista, elaborerà un originale mix di idee in cui l’Europa diventa il faro dei movimenti di liberazione nazionale e i nemici assoluti sono l’Urss, gli Usa e i suoi fedeli alleati come Israele.
È il popolo che irrompe sulla scena, diventando il perno della storia e di tale cambiamento: i “nazimaoisti” di Olp, nella loro audace elaborazione di stampo profondamente antiborghese, evocano, rivisti e corretti, temi già cari al socialismo nazionale, e richiamano la visione geopolitica della Giovane Europa, che non può non prescindere dall’esperienza antisistema di Primula. 

Introduzione di Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).

Alfredo Villano, laureatosi a Pisa con una tesi sulle origini del Movimento Sociale Italiano, ha pubblicato nel 2008 L’ultima legione nera. Il movimento “Ordine Nuovo” tra tradizione e rivoluzione (1954-1973), prima analisi del movimento di estrema destra Ordine Nuovo al quale è seguito, nel 2011 Rodolfo Graziani fascista conteso. Il difficile rapporto con il Msi, gli sfuggenti contatti con il Pci, l’evoluzione del combattentismo “nero” (1947-1962). Nel 2015 è stato autore di un saggio intitolato Il fascino di Pacciardi sui giovani neofascisti.

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Mario Avagliano e Marco Palmieri, 1948. Gli italiani nell’anno della svolta (Il Mulino, 2018).

Giovedì 22 febbraio 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Mario Avagliano e Marco Palmieri 1948. Gli italiani nell’anno della svolta (il Mulino, 2018).

Le vicende del 1948 hanno sancito la fine della travagliata transizione dal fascismo alla democrazia e l’inizio di una fase politica nuova. Il voto del 18 aprile rappresentò anche una netta scelta di campo nel bipolarismo della guerra fredda, scelta che non fu messa in discussione neppure dalla grave crisi dell’attentato a Togliatti, che in quello stesso anno portò il paese sull’orlo di un’insurrezione e ai una nuova guerra civile. Come vissero gli italiani quel passaggio tumultuoso? Quali ideali li animarono? Quali stati d’animo, passioni e condizionamenti ne indirizzarono l’orientamento politico? Diari, lettere, interviste, relazioni delle autorità e di pubblica sicurezza, carte di partito, documenti internazionali, giornali, volantini permettono di ricostruire il quadro complesso dell’Italia dell’epoca, illuminando anche molte questioni che hanno caratterizzato i decenni successivi, fino ai nostri giorni.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in Piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30.          

Introduzione dell’incontro a cura di: Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice)

Moderazione a cura di: Gianni Scipione Rossi (Giornalista e Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).

Fernando Riccardi, Klitsche de la Grange. Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana (D’Amico Editore 2017)

 

Giovedì 18 gennaio 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Fernando RiccardiKlitsche de la Grange. Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana (D’Amico Editore, 2017).

Un ufficiale prussiano, Teodoro Federico Klitsche de la Grange, che aveva combattuto contro Napoleone a Waterloo, decide di mettere la sua sciabola al servizio del Papa e poi del re delle Due Sicilie per combattere i fautori della “rivoluzione italiana”. Diventato “suddito napolitano” de la Grange sposa con entusiastico ardore la causa borbonica e si distingue sia nel delicato incarico di agente segreto che nelle incombenze propriamente militari.
Nell’ottobre del 1860, radunato un corpo di volontari, si inoltra nel territorio abruzzese e, dopo aver sconfitto i garibaldini a Civitella Roveto, giunge a minacciare molto da vicino L’Aquila. Ma la sconfitta di Scotti Douglas al Macerane (20 ottobre) lo costringe a retrocedere ed a ritornare sui suoi passi.
“Il di 6 Novembre entrai anche io nello Stato Pontificio. Fui l’ultimo a lasciare il Regno”: così commenta amaramente il colonnello nel suo “ragguaglio” sulla spedizione militare in terra d’Abruzzo. Ed è anche l’ultimo ad arrendersi dopo aver constatato che tutto era perduto e che quel Regno per il quale tanto aveva lottato era stato ormai ghermito dai “rivoluzionari dell’altra Italia”, da quelli del “paese al di là dei fiumi Uri e Tronto”.

Fernando Riccardi è giornalista e scrittore. Tra le due pubblicazioni: Brigantaggio postunitario. Una storia tutta da scrivere (2011).

Interventi di: Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice),
Gianni Scipione Rossi (Giornalista e Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice),
Teodoro Katte Klitsche de la Grange
 (avvocato, giurista e direttore della rivista “Behemoth”).
Sarà presente l’Autore.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30

Marco Francesconi, Il Movimento Sociale Italiano e il conflitto arabo-israeliano (1946-1973), Europa Edizioni 2017

Giovedì 30 novembre 2017 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Marco Francesconi, Il Movimento Sociale Italiano e il conflitto arabo-israeliano (1946-1973) (Europa Edizioni, 2017).

Il conflitto arabo-israeliano, a partire dal secondo dopoguerra, rappresenta uno dei temi di politica internazionale più discussi e di difficile soluzione. L’inserimento del conflitto mediorientale nel contesto della guerra fredda, l’importanza strategica ed economica della regione, e la prossimità geografica con il nostro paese hanno reso questo tema di primaria importanza anche all’interno del dibattito politico italiano. […]
Ho cercato, in questa ricerca, di esaminare nel dettaglio l’unico ambito di questa complicata questione ancora relativamente poco studiata: la questione mediorientale nella destra italiana.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30

Introduzione di: Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice) e Gianni Scipione Rossi (Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e giornalista della Rai).

 

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Gianni Scipione Rossi (a cura di), Filippo Petroselli, Ospedale da campo. Memore di un medico cattolico dalla guerra di Libia a Caporetto (Rubbettino 2017)

 

Giovedì 9 novembre 2017, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità”, è stato presentato il volume Filippo Petroselli, Ospedale da campo. Memorie di un medico cattolico dalla guerra di Libia a Caporetto, a cura di Gianni Scipione Rossi (Rubbettino, 2017). 

Ottobre-novembre 1917, dodicesima battaglia dell’Isonzo, disfatta di Caporetto. Di quel tragico momento sente l’eco il giovane ufficiale medico Filippo Petroselli, appena trasferito con il suo reparto a Bassano del Grappa. «Non dite – avverte – che il soldato italiano ha tradito.» E nelle sue memorie ammonisce: «Ricordatelo! La guerra non purifica. È una menzogna! La guerra è una melma che tutto copre e imputridisce». Già in Libia con gli alpini, Petroselli ama la «santa immagine della patria». Ma è intriso di spirito cristiano, e in lui amor di patria e pietà per il costo umano della Grande Guerra si confondono in una lettura critica degli eventi. Scritte nel 1920-21, le sue memorie antiretoriche, talvolta ironiche, talvolta cupe, sempre realistiche, aprono uno spaccato sul clima culturale italiano del travagliato secondo decennio del Novecento. Risorgimentale “riluttante”, formatosi in un ambiente familiare e sociale clericale, il primo conflitto mondiale è stato per Petroselli l’«inutile strage» di Benedetto XV.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30

Introduzione di: Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).

Gianni Scipione Rossi è vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e giornalista della Rai. Ha diretto le testate Rai Parlamento (2010-2016) e Gr Parlamento (2013-2014). Dal 2003 al 2016 ha curato la rubrica televisiva “Le pagine della politica”. Tra i suoi libri: Storia di Alice (2010); Cesira e Benito (2007); Il razzista totalitario (2007); Mussolini e il diplomatico(2005); La destra e gli ebrei (2003); L’islam e noi (2002); Alternativa e doppiopetto (1992).

 

Recensioni

Danilo Paolini, Il “controcanto” di Petroselli,
in “Avvenire”, 18 ottobre 2017

 

Simona Colarizi, Luigi Barzini. Una storia italiana (Marsilio 2017)

Giovedì 2 novembre 2017, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità”, è stato presentato il volume di Simona Colarizi, Luigi Barzini. Una storia italiana (Marsilio, 2017).

Professionista straordinario, da corrispondente per il «Corriere della Sera» Luigi Barzini ha raccontato i principali eventi del suo tempo: il volo dei fratelli Wright, il raid Pechino-Parigi del 1907, la rivolta dei Boxer in Cina, il fronte libico, la guerra civile in Messico. Antieroe per cultura, egli rappresenta anche, nei suoi pregi e difetti, la media borghesia italiana che al crollo dello Stato liberale si consegna al fascismo e fiancheggia la dittatura. La sua storia attraversa l’esperienza di Salò e l’immediato dopoguerra, restituendoci uno spaccato dell’Italia, prima liberale e poi fascista. In queste pagine a metà tra il saggio e il romanzo, Simona Colarizi ricostruisce gli ultimi tre giorni di vita di Barzini prima della tragica fine, tutt’oggi avvolta dal mistero.

Introduzione di: Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice) e Simonetta Bartolini (Università degli Studi Internazionali di Roma).

Simona Colarizi è professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Roma «La Sapienza». Tra le sue pubblicazioni Novecento d’Europa (2015), La tela di Penelope. Storia della seconda Repubblica (2012, scritto insieme a Marco Gervasoni), Il Corriere nell’età liberale (2011), L’opinione degli italiani sotto il Regime 1929-1943 (2009), Storia politica della Repubblica 1943-2006 (2007).

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Giuseppina Mellace, L’oro del Duce. La vera storia dell’oro di Dongo e degli altri tesori occultati dal regime fascista (Newton Compton, 2017)

 

Giovedì 26 ottobre 2017 è stato presentato il volume di Giuseppina Mellace L’oro del Duce. La vera storia dell’oro di Dongo e degli altri tesori occultati dal regime fascista (Newton Compton, 2017).

Cosa accadde davvero gli ultimi giorni prima della caduta della Repubblica Sociale Italiana e della definitiva liberazione d’Italia? Questo pregevole saggio ricostruisce, con dovizia di particolari e una ricca documentazione, il contesto di quell’epoca, focalizzando l’attenzione sulla fuga del Duce da Milano, insieme ad alcuni gerarchi fascisti.

Una vicenda dai contorni misteriosi, dalla cattura all’esecuzione finale, in cui si inserisce la storia controversa dell’Oro di Dongo. Un tesoro che secondo alcune ricostruzioni consisteva in lingotti d’oro, gioielli e banconote italiane ed estere, una fortuna sottratta a molte famiglie ebree e non solo e che Mussolini portò con sé. Ma che fine fece una volta che il Duce venne catturato dai partigiani? Ha arricchito la popolazione locale? Ha rimpinguato le casse del PCI? È stato trafugato da agenti segreti stranieri?

 

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Francesco Fochetti (a cura di), Mario Roatta: Diario. 6 Settembre – 31 Dicembre 1943 (Mursia, 2017)

 

Giovedì 12 ottobre 2017, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità”, è stato presentato il volume Mario Roatta: Diario. 6 Settembre – 31 Dicembre 1943 a cura di Francesco Fochetti (Mursia, 2017).

Il volume ha origine dal ritrovamento dell’archivio di Mario Roatta, Capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano, membro del Consiglio della Corona, tra i protagonisti più discussi del Ventennio e soprattutto dell’8 settembre e del periodo del Governo brindisino. Dalla pubblicazione della prima parte dei Diari, dedicata al 1943, emergono il caos dei comandi delle Forze Armate, le incertezze del Re pronto a smentire il governo sull’Armistizio, la mancanza di informazioni che i vertici militari e politici avevano su quello che stava avvenendo a Roma o nei Balcani dove si consumava, tra le altre, la tragedia di Cefalonia. E ancora: le trattative con Eisenhower per il cosiddetto «Armistizio lungo», i complicati rapporti con i nuovi alleati, i dettagli privati e quotidiani del governo provvisorio a Brindisi. Roatta assiste alla caduta di un mondo dalle cui rovine verrà travolto: il governo jugoslavo lo accusa di crimini di guerra. Il maresciallo Tito vuole la sua testa, gli alleati premono e Badoglio la servirà loro su un piatto d’argento.

Interventi di: Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice), il senatore Andrea Augello e Mauro Tosti Croce, soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio.

 

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