Gianni Isidori nacque nel 1931 a Roma, da cui si trasferì seguendo la famiglia a Trieste e poi a Sanremo. Mostrò presto inclinazione al disegno e già da giovanissimo iniziò a collaborare a «Il Travaso delle idee» con vignette e illustrazioni. In seguito collaborò a numerosi giornali e riviste, quali «Il Popolo», «L’Opinione», «Il Giornale d’Italia», «Roma», «Il Borghese», più tardi a «Il Secolo d’Italia».
Fu autore di romanzi, sceneggiature per programmi radiofonici e trasmissioni televisive, telecommedie e soggetti cinematografici. Collaborò con Silvio Spaccesi, Paolo Panelli, Turi Vasile.
È morto a Roma il 5 gennaio 2019.
L’archivio, donato dagli eredi di Isidori alla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, che lo custodisce, è costituito da numerose tavole originali di disegni (acquarelli, tempere), vignette, sceneggiature per programmi radiofonici e televisivi, copioni per spettacoli teatrali, soggetti cinematografici, corrispondenza, appunti di viaggio, progetti di giornali satirici e numeri di periodici illustrati, tra cui “Il Travaso delle idee” (1947-1959, con lacune).
A cura della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio del Ministero della cultura è stato elaborato un elenco di consistenza del materiale, attraverso il quale è possibile orientarsi nella documentazione conservata.
L’archivio, così come affermato nella dichiarazione di interesse storico particolarmente importante concessa dalla Soprintendenza, costituisce «testimonianza della formazione professionale e dell’attività di uno dei rifondatori dell’umorismo italiano del dopoguerra. Più precisamente, è espressione della satira umoristica di Destra e, per gli anni Sessanta, è una delle “rappresentazioni” [di tale area] in contrapposizione alla contestazione di sinistra del ‘68». Benché privo di inventario, grazie all’elenco di versamento esso è parzialmente consultabile.