
Giovedì 13 maggio 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume Il Sommo italiano. Dante e l’identità della nazione di Fulvio Conti (Carocci, Roma 2021). Con l’autore ne ha discusso Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Università degli Studi Internazionali – UNINT di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione.
Il libro
Il precursore dell’unità italiana, simbolo principe dell’identità nazionale, amato dai patrioti romantici e dai fascisti. Il ghibellino fustigatore della Chiesa, bandiera dell’Italia laica. Ma anche il Dante guelfo capace di incarnare l’idea di una cattolicità trionfante. Infine, il Dante pop del cinema, della pubblicità, dei fumetti, icona polisemica del nostro tempo, punto di riferimento incredibilmente attrattivo anche nell’età di internet e della globalizzazione. Le declinazioni che il mito di Dante ha avuto dal Settecento a oggi ci aiutano a capire qual è stata l’evoluzione del sentimento patriottico. Il poeta ha incarnato la passionalità e la forte contrapposizione politica che caratterizzano la storia del nostro paese nel lungo periodo. Dante ha unito, ma al tempo stesso ha diviso. In ogni caso, mai ha lasciato indifferenti le molte anime della nazione.
L’autore
Fulvio Conti è professore ordinario di Storia contemporanea nella Università degli Studi di Firenze, dove presiede la Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri”. Membro del CUN, ha tra i suoi interessi di ricerca la storia sociale e politica del XIX e XX secolo, la storia del Risorgimento italiano e la storia della massoneria. Alcune recenti pubblicazioni sono: Italia immaginata. Sentimenti, memorie e politica fra Otto e Novecento, Pacini, Pisa 2017; I fratelli e i profani. La massoneria nello spazio pubblico, Pacini, Pisa 2020.
Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/_F2RbH6aDos

Mercoledì 18 dicembre 2019, dalle ore 17.30, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), si è tenuta la presentazione del terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice, intitolato «Facciamo storia, non moralismo» (Luni, Milano 2019), curato da Giuseppe Parlato e Giuliana Podda, con prefazione di Gianni Scipione Rossi.
L’intervento di Giuliana Podda, co-curatrice del volume, è servito per fornire ai futuri lettori e agli ascoltatori presenti le note metodologiche in merito alla costruzione del lavoro. Dalla fase di raccolta – svolta partendo dalla bibliografia di Fiorenza Fiorentino e dalla ricerca d’archivio – a quella di selezione e annotazione, i passaggi delineati racchiudono il senso della “fatica” di un percorso pensato e iniziato nel 2013.
Al dibattito conclusivo hanno preso parte anche il prefatore e vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, che ha ancora una volta richiamato l’attenzione sul lascito defeliciano, il giornalista e saggista Pasquale Chessa, intervenuto per i rapporti personali avuti con De Felice nel tempo, e il responsabile dei corsi di formazione della Fondazione Rodolfo Sideri, con un quesito un’osservazione sul ruolo della costruzione dell’identità nazionale nella storiografia defeliciana e sulla questione, annosa, del De Felice “storico militante”.
Il 17 settembre 2019, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, si è tenuta l’interessante presentazione del volume di Maria Teresa Giusti, Gli Internati militari italiani: dai Balcani, in Germania e nell’Urss. 1943-1945 (Rodorigo Editore 2019).


