“Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi”: presentazione online del volume di Roberto Chiarini

Giovedì 27 maggio 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi. Perché gli italiani considerano i politici una casta di Roberto Chiarini (Rubbettino, Soveria Mannelli 2021). Con l’autore ne ha discusso Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università LUISS-Guido Carli di Roma, dove dirige la School of Government.

Il libro

Il termine antipolitica era sconosciuto fino a poco tempo fa. Non compariva nemmeno nei dizionari. Eppure, da sempre contrassegna un atteggiamento assai popolare. Designa il disgusto verso la politica e la sua casta. Disgusto che di regola si rifugia in una diserzione dalle urne ma che talora osa l’azzardo di prefigurare un’utopica “buona politica”. Tra rifiuto e esercizio politico del rifiuto si apre uno spazio largo in cui ci sono mille sfumature di antipolitica. Coglierle e distinguerle è la sfida che questo studio si propone seguendo l’intero corso della storia nazionale: dal disincanto del dopo-Unità all’antiparlamentarismo di fine Ottocento, dal rifiuto della democrazia liberale d’inizio Novecento al fascismo, per chiudere con la critica della “Repubblica dei partiti” culminata in quest’ultimo ventennio nel populismo antipolitico.

L’autore

Roberto Chiarini, già professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università degli Studi di Milano, attualmente è presidente del Centro studi sulla Rsi di Salò (www.centrorsi.it). Fa parte dei Comitati scientifici delle Fondazioni Turati di Firenze, Lucchini di Brescia, Craxi di Roma, del Collegio Universitario Luigi Lucchini di Brescia. Nel 2008 ha ricevuto un importante riconoscimento vincendo la prima edizione del Premio istituito dal Festival della Storia di Gorizia. I suoi ultimi studi sono: L’ultimo fascismo. Storia e memoria della Repubblica di Salò (Marsilio, 2009); Alle origini di una strana Repubblica. Perché la cultura politica è di sinistra e il Paese è di destra (Marsilio, 2013); Il governo del leader, Craxi a Palazzo Chigi (1983-1987) (Il Torchio, 2018).

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/9623HOfyG3g

Bettino Craxi, una interpretazione storiografica: convegno in Fondazione

IL CONVEGNO È STATO RINVIATO IN OTTEMPERANZA AL DECRETO SUL CORONAVIRUS

 

Nel ventesimo anniversario della scomparsa del leader del Partito Socialista Italiano e presidente del Consiglio, protagonista di una lunga stagione della Repubblica, densa di cambiamenti e svolte che hanno interessato non solo le scelte politiche, ma anche le analisi e i riferimenti culturali di larga parte della sinistra italiana, la Fondazione organizza un incontro di approfondimento e riflessione con il titolo Bettino Craxi: una interpretazione storiografica. Dal Midas alla crisi della “prima Repubblica”.
Con la formula del convegno-tavola rotonda, sono chiamati a confrontarsi intellettuali del più diverso orientamento con l’obiettivo di individuare una possibile linea interpretativa del periodo storico che ha visto svilupparsi l’attività di Bettino Craxi, prima all’interno del Psi, poi in relazione con le altre forze politiche e infine nella sua attività di governo.
L’incontro si terrà in due sessioni nella sala della Fondazione (piazza delle Muse 25, Roma) mercoledì 25 marzo 2020, a partire dalle ore 15.30.
Nella prima sessione, moderata dal vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, intervengono Dino Cofrancesco sul tema La “rivoluzione culturale” del socialismo craxiano, Roberto Chiarini sul tema Il decisionismo al governo, Marco Follini sul tema La Democrazia Cristiana di fronte alle svolte socialiste.
Nella seconda sessione, moderata da consigliere di amministrazione della Fondazione Nicola Rao, intervengono Miguel Gotor sul tema Il Partito Comunista e la competizione a sinistra, Paolo Armaroli sul tema Craxi, la destra e la repubblica presidenziale ed Andrea Spiri sul tema L’ultima stagione, una leadership dal declino ad Hammamet. Presiede il presidente della Fondazione Giuseppe Parlato.