Presentazione online del volume di Ester Capuzzo

Giovedì 10 giugno 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume «Italiani. Visitate l’Italia». Politiche e dinamiche turistiche in Italia tra le due guerre mondiali di Ester Capuzzo (Luni, Milano 2020). Con l’autrice ne hanno discusso Gianni Scipione Rossi, giornalista e vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice; Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia contemporanea nella UNINT di Roma e presidente della Fondazione; e Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi.

Il libro

Il turismo costituisce un fenomeno che nel corso del Novecento ha assunto una dimensione globalizzante, richiamando nel nostro paese soltanto negli ultimi decenni l’attenzione degli storici interessati soprattutto alla ricostruzione dei caratteri dello sviluppo economico e dell’evoluzione dei consumi nell’età contemporanea, più raramente agli aspetti istituzionali delle politiche turistiche che durante il fascismo trasformarono questo settore in un’arma non secondaria per la ricerca del consenso all’interno e in una vetrina delle realizzazioni del regime sul piano internazionale. Di fronte all’emergere della società di massa, il fascismo cercò di dirigere e orientare la nuova disponibilità di tempo libero dei lavoratori verso forme di uso collettivo e familiare con i treni popolari, le gite domenicali al mare e in montagna in autobus o in bicicletta, le colonie estive per i bambini, le crociere nei territori oltremare e i viaggi patriottici sui campi di battaglia e nelle province ottenute alla fine della Prima guerra mondiale, abituando gli italiani alle vacanze e contribuendo, pur nel condizionamento ideologico, a modificarne l’orizzonte culturale e geografico. Modificazioni nei mezzi di trasporto, trasformazioni degli stili di vita e diversificazioni delle strutture dell’accoglienza si accompagnarono alla diffusione di pratiche turistiche sviluppatesi tra gli anni Venti e Trenta fra fasce di popolazione più ampie rispetto al periodo antebellico, sia con il supporto delle tradizionali organizzazioni turistiche nate in età liberale, sia con le organizzazioni di massa del regime. Durante gli anni Trenta il turismo divenne un comparto dello Stato imperniato su un’organizzazione istituzionale a forma piramidale, che rifletteva la chiara funzione politica attribuita al settore dal fascismo e finalizzata allo sviluppo, all’incremento e al sostegno ai viaggi e alle gite di quei segmenti sociali più ampi, soprattutto i ceti urbani e quello alto-borghese, che nell’età liberale aveva incarnato la facies del turista italiano.

L’autrice

Ester Capuzzo, professore ordinario di Storia contemporanea nella Sapienza Università di Roma, insegna anche Storia del Turismo. È stata Segretario Generale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, attualmente è Vice-presidente della Società Dalmata di Storia Patria e membro del comitato scientifico della Casa del Ricordo e dell’Esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati del Comune di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Alla periferia dell’Impero. Terre italiane degli Asburgo tra storia e storiografia (XVIII-XX secolo), Edizioni Scientifiche Italiane, 2009 ed Ebrei italiani dal Risorgimento alla scelta sionista, Le Monnier, 2004. Recentemente ha curato il volume Società e istituzioni in Francia e in Italia durante la Prima guerra mondiale, Nuova Cultura, 2017.

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/JmV_OjyVH4E

Il 24 giugno a Roma la presentazione del diario di Attilio Tamaro

Il volume di Gianni Scipione Rossi Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949), Rubbettino 2021, sarà presentato giovedì 24 giugno 2021, alle ore 18.30, nella terrazza della Casa delle Associazioni Regionali – UNAR, in via Ulisse Aldovrandi, 16 a Roma.
Il volume contiene la biografia di Tamaro e il suo diario inedito, conservato nell’archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Con l’autore ne parleranno   Alessandro Campi, ordinario di Storia delle dottrine politiche nella Università di Perugia e direttore della “Rivista di Politica”, Enrico Morbelli, giornalista e presidente dell’Associazione Piemontesi a Roma – Famija Piemontèisa, e Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella UNINT di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Saranno presenti i nipoti di Attilio Tamaro.

NEL RISPETTO DELLE NORME SANITARIE È OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE FINO A ESAURIMENTO POSTI ALLA SEGRETERIA DELLA “FAMIJA PIEMONTÈISA” ESCLUSIVAMENTE TRAMITE SMS O WHATSAPP AL NUMERO 349.5487626. (In caso di pioggia la presentazione si terrà nella Sala Italia)

Il libro
Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884-1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea.
Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche.
Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna.
Il diario è introdotto da una biografia basata sullo scandaglio di documenti e carteggi, presenti in diversi fondi archivistici. Ne emerge la complessa e tormentata personalità di un uomo di grande cultura, capace di dialogare a tutto campo. Margherita Sarfatti così gli dedica il suo Dux: «Ad Attilio Tamaro, italianissimo figlio di Trieste, nel nome di Trieste, madre della mia madre, offre con amicizia». «Ho letto – scrive Tamaro a Umberto Saba – le tre poesie con eguale piacere: mirabile mi sembra “La preghiera dell’angelo custode”, dove l’episodio è ricordato con arte purissima ed è poi elevato a una vasta significazione. Attendo vivamente l’annunciato volume di poesia».
Tamaro è in relazione con tutti i protagonisti dell’irredentismo triestino, istriano e dalmatico, in particolare Camillo Ara, Mario Alberti, Giorgio Pitacco, Salvatore Segré Sartorio, Fulvio Suvich, Francesco Salata. Intensi i suoi rapporti con Eugenio Balzan, Camillo Castiglioni, Francesco Coppola, Mario Missiroli, Giuseppe Volpi di Misurata. Feroci le sue critiche a Galeazzo Ciano – «satrapo orientale» – e a Mussolini che, dopo averlo ammirato, quando nasce la Rsi definisce «il farneticante di lassù».
Nella biografia emerge anche la figura del figlio di Tamaro, Tullio, che nel 1942 entra nel Pci clandestino milanese e con Emilio Sereni rappresenterà il partito nel Cln regionale lombardo.
Gianni Scipione Rossi, Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949), Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2021, pp. 1066, €49,00 (ISBN 978-88-498-6613-1)

https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/attilio-tamaro-il-diario-di-un-italiano-1911-1949/

Donato alla Fondazione l’archivio di Domenico Giglio

Domenico Giglio, dirigente delle formazioni monarchiche che si sono succedute tra il 1946 e gli anni Settanta, ha donato alla Fondazione il suo archivio privato.

Domenico Giglio (Roma 1932) è stato dirigente del Fronte monarchico giovanile dell’Unione monarchica e successivamente del Movimento giovanile del Partito nazionale monarchico negli anni Cinquanta e Sessanta. Consigliere nazionale del Partito democratico italiano di unità monarchica (Pdium), nel 1972 si oppose alla fusione del Partito con il Movimento sociale italiano, costituendo il gruppo “Alleanza Monarchica” di cui fu Segretario nazionale fino al 1977, per poi divenirne Presidente. Dal 1969 ha fatto parte del Comitato direttivo del Circolo di cultura politica “Rex”, di cui dal 1983 è stato Vicepresidente e Presidente dal 2014. Nel periodo dal 1960 al 1975 è stato componente della Giunta esecutiva dell’Unione monarchica e tra il 1961 e il 1965 ha diretto il periodico “Critica monarchica”. Dal 1994 fa parte della Consulta dei Senatori del Regno.

L’archivio, attualmente custodito in cinque faldoni, conserva soprattutto documentazione della militanza di Giglio quale dirigente del settore giovanile delle formazioni politiche dei monarchici italiani. Numerosi sono i periodici dell’area di riferimento, che coprono un cospicuo lasso di tempo e raccontano le differenti posizioni assunte dai monarchici di fronte alle scelte politiche e sociali dell’Italia repubblicana. Ѐ presente corrispondenza tra iscritti, dirigenti, militanti. Tra le carte si trovano inoltre documenti congressuali, verbali, appunti. La documentazione copre gli anni Cinquanta-Sessanta.

Newsletter Giugno 2021

In libreria il diario inedito di Attilio Tamaro

 

 

Curato da Gianni Scipione Rossi, che ne ha scritto la biografia, è in libreria il diario inedito di Attilio Tamaro, conservato nell’archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Il volume è pubblicato da http://www.rubbettinoeditore.it, con il sostegno della Fondazione.

Il libro

Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884-1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea.
Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche.
Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna.
Il diario è introdotto da una biografia basata sullo scandaglio di documenti e carteggi, presenti in diversi fondi archivistici. Ne emerge la complessa e tormentata personalità di un uomo di grande cultura, capace di dialogare a tutto campo. Margherita Sarfatti così gli dedica il suo Dux: «Ad Attilio Tamaro, italianissimo figlio di Trieste, nel nome di Trieste, madre della mia madre, offre con amicizia». «Ho letto – scrive Tamaro a Umberto Saba – le tre poesie con eguale piacere: mirabile mi sembra “La preghiera dell’angelo custode”, dove l’episodio è ricordato con arte purissima ed è poi elevato a una vasta significazione. Attendo vivamente l’annunciato volume di poesia».
Tamaro è in relazione con tutti i protagonisti dell’irredentismo triestino, istriano e dalmatico, in particolare Camillo Ara, Mario Alberti, Giorgio Pitacco, Salvatore Segré Sartorio, Fulvio Suvich, Francesco Salata. Intensi i suoi rapporti con Eugenio Balzan, Camillo Castiglioni, Francesco Coppola, Mario Missiroli, Giuseppe Volpi di Misurata. Feroci le sue critiche a Galeazzo Ciano – «satrapo orientale» – e a Mussolini che, dopo averlo ammirato, quando nasce la Rsi definisce «il farneticante di lassù».
Nella biografia emerge anche la figura del figlio di Tamaro, Tullio, che nel 1942 entra nel Pci clandestino milanese e con Emilio Sereni rappresenterà il partito nel Cln regionale lombardo.

Gianni Scipione Rossi, Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949), Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2021, pp. 1066, €49,00 (ISBN 978-88-498-6613-1)

Il volume verrà presentato il prossimo 24 giugno 2021, alle ore 18.30, nella Casa delle Associazioni Regionali – UNAR, in via Ulisse Aldovrandi, 16 a Roma. Oltre al curatore e ai nipoti di Attilio Tamaro, parteciperanno Alessandro Campi, ordinario di Storia delle dottrine politiche nella Università di Perugia e direttore della “Rivista di Politica”, Enrico Morbelli, giornalista e presidente dell’Associazione Piemontesi a Roma – Famija Piemontèisa, e Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella UNINT di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

 

 

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Donato alla Fondazione l’archivio di Domenico Giglio

 

Domenico Giglio, dirigente delle formazioni monarchiche che si sono succedute tra il 1946 e gli anni Settanta, ha donato alla Fondazione il suo archivio privato.

Domenico Giglio (Roma 1932) è stato dirigente del Fronte monarchico giovanile dell’Unione monarchica e successivamente del Movimento giovanile del Partito nazionale monarchico negli anni Cinquanta e Sessanta. Consigliere nazionale del Partito democratico italiano di unità monarchica (Pdium), nel 1972 si oppose alla fusione del Partito con il Movimento sociale italiano, costituendo il gruppo “Alleanza Monarchica” di cui fu Segretario nazionale fino al 1977, per poi divenirne Presidente. Dal 1969 ha fatto parte del Comitato direttivo del Circolo di cultura politica “Rex”, di cui dal 1983 è stato Vicepresidente e Presidente dal 2014. Nel periodo dal 1960 al 1975 è stato componente della Giunta esecutiva dell’Unione monarchica e tra il 1961 e il 1965 ha diretto il periodico “Critica monarchica”. Dal 1994 fa parte della Consulta dei Senatori del Regno.

L’archivio, attualmente custodito in cinque faldoni, conserva soprattutto documentazione della militanza di Giglio quale dirigente del settore giovanile delle formazioni politiche dei monarchici italiani. Numerosi sono i periodici dell’area di riferimento, che coprono un cospicuo lasso di tempo e raccontano le differenti posizioni assunte dai monarchici di fronte alle scelte politiche e sociali dell’Italia repubblicana. Ѐ presente corrispondenza tra iscritti, dirigenti, militanti. Tra le carte si trovano inoltre documenti congressuali, verbali, appunti. La documentazione copre gli anni Cinquanta-Sessanta.

 

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Presentazione online del volume di Ester Capuzzo

 

Giovedì 10 giugno 2021, alle ore 18.00, verrà presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume «Italiani. Visitate l’Italia». Politiche e dinamiche turistiche in Italia tra le due guerre mondiali di Ester Capuzzo (Luni, Milano 2020). Con l’autrice ne discuterà Gianni Scipione Rossi, giornalista e vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il libro

Il turismo costituisce un fenomeno che nel corso del Novecento ha assunto una dimensione globalizzante, richiamando nel nostro paese soltanto negli ultimi decenni l’attenzione degli storici interessati soprattutto alla ricostruzione dei caratteri dello sviluppo economico e dell’evoluzione dei consumi nell’età contemporanea, più raramente agli aspetti istituzionali delle politiche turistiche che durante il fascismo trasformarono questo settore in un’arma non secondaria per la ricerca del consenso all’interno e in una vetrina delle realizzazioni del regime sul piano internazionale. Di fronte all’emergere della società di massa, il fascismo cercò di dirigere e orientare la nuova disponibilità di tempo libero dei lavoratori verso forme di uso collettivo e familiare con i treni popolari, le gite domenicali al mare e in montagna in autobus o in bicicletta, le colonie estive per i bambini, le crociere nei territori oltremare e i viaggi patriottici sui campi di battaglia e nelle province ottenute alla fine della Prima guerra mondiale, abituando gli italiani alle vacanze e contribuendo, pur nel condizionamento ideologico, a modificarne l’orizzonte culturale e geografico. Modificazioni nei mezzi di trasporto, trasformazioni degli stili di vita e diversificazioni delle strutture dell’accoglienza si accompagnarono alla diffusione di pratiche turistiche sviluppatesi tra gli anni Venti e Trenta fra fasce di popolazione più ampie rispetto al periodo antebellico, sia con il supporto delle tradizionali organizzazioni turistiche nate in età liberale, sia con le organizzazioni di massa del regime. Durante gli anni Trenta il turismo divenne un comparto dello Stato imperniato su un’organizzazione istituzionale a forma piramidale, che rifletteva la chiara funzione politica attribuita al settore dal fascismo e finalizzata allo sviluppo, all’incremento e al sostegno ai viaggi e alle gite di quei segmenti sociali più ampi, soprattutto i ceti urbani e quello alto-borghese, che nell’età liberale aveva incarnato la facies del turista italiano.

L’autrice

Ester Capuzzo, professore ordinario di Storia contemporanea nella Sapienza Università di Roma, insegna anche Storia del Turismo. È stata Segretario Generale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, attualmente è Vice-presidente della Società Dalmata di Storia Patria e membro del comitato scientifico della Casa del Ricordo e dell’Esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati del Comune di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Alla periferia dell’Impero. Terre italiane degli Asburgo tra storia e storiografia (XVIII-XX secolo), Edizioni Scientifiche Italiane, 2009 ed Ebrei italiani dal Risorgimento alla scelta sionista, Le Monnier, 2004. Recentemente ha curato il volume Società e istituzioni in Francia e in Italia durante la Prima guerra mondiale, Nuova Cultura, 2017.

 

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La Fondazione a Spaziolibero TV

 

Il prossimo martedì 22 giugno 2021, la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice sarà ospite di Spaziolibero, l’appuntamento di Rai Parlamento dedicato al mondo della cultura e della società. In trasmissione, il presidente Giuseppe Parlato e il vicepresidente Gianni Scipione Rossi.

Il programma andrà in onda su Rai3 alle ore 10.55.

 

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“Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana”
Il Convegno Lumsa-Fondazione del 23 giugno

 

 

Il 23 giugno 2021 si svolgerà, nella Sala “Giubileo” della Università Lumsa di Roma, in via di Porta Castello, 44, il Convegno “Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana”, organizzato dalla Lumsa e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e strutturato su due sessioni. La sessione mattutina, dalle ore 9.30, vedrà la partecipazione di Francesco Bonini, Rettore della Lumsa, ordinario di Storia delle istituzioni politiche e presidente della sessione, Anna Gianna Manca, associata di Storia delle istituzioni politiche nella Università di Trento, Fabrizio Rossi del Senato della Repubblica, Gerardo Nicolosi, associato di Storia contemporanea nella Università di Siena, Paolo Colombo, ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella Università Cattolica di Milano, Marco Maria Aterrano, ricercatore di Storia contemporanea nella Università di Messina, Vera Capperucci, ricercatrice di Storia contemporanea nella Luiss-Guido Carli di Roma e Luigi Ciaurro del Senato della Repubblica e docente Lumsa. La sessione pomeridiana, dalle ore 15.00, presieduta da Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, vedrà la partecipazione del Rettore della Lumsa Francesco Bonini, di Felice Giuffré, ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico nella Università di Catania, Giovanni Orsina, ordinario di Storia contemporanea nella Luiss-Guido Carli di Roma, Nicola Lupo, ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico nella Luiss-Guido Carli di Roma, Luigi Blanco, ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella Università di Trento, Marco Olivetti, ordinario di Diritto costituzionale nella Lumsa di Roma, Antonella Meniconi, ordinario di Storia delle istituzioni politiche alla Sapienza di Roma, Solveig Cogliani, magistrato, consigliere della III Sez. del Consiglio di Stato, Antonio Varsori, ordinario di Storia delle relazioni internazionali nella Università di Padova, e Roberto Baratta, ordinario di diritto internazionale e di diritto dell’Unione europea nella Università di Roma Tre.

I lavori del Convegno, realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali, verranno trasmessi in streaming sui canali YouTube della Lumsa e della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

 

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In uscita il primo fascicolo del 2021 degli “Annali della Fondazione”

 

 

È in uscita il primo fascicolo semestrale del 2021 degli «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice» (Anno III, n. 1/2021 XXXIII, nuova serie).

Il nuovo fascicolo conterrà gli Atti dei Convegni su “Ugo Spirito tra filosofia, economia e diritto” e “Bettino Craxi a vent’anni dalla scomparsa”, tenutisi online rispettivamente il 9 e il 25 novembre 2020. Completeranno il fascicolo le sezioni “Saggi”, “Addii” – con un ricordo di Vittorio Mathieu scritto da Hervé A. Cavallera –, “Recensioni”, “Scaffale” e “Attività della Fondazione”.

 

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Concluso il lavoro di riordinamento e inventariazione dell’archivio di Roberto Melchionda

 

 

Il lavoro di riordinamento e inventariazione dell’archivio di Roberto Melchionda, studioso di Julius Evola, militante in gioventù dell’area “spiritualista” del Movimento Sociale Italiano, è stato ultimato. L’inventario in formato elettronico è visibile nel portale Lazio ’900, all’indirizzo https://www.lazio900.it/oggetti/247153-melchionda-roberto/

L’archivio Melchionda ha la particolarità, che è una delle principali attrattive, di conservare cospicua corrispondenza tra i giovani dell’epoca, come Giano Accame, Piero Buscaroli, Fabio De Felice, Enzo Erra, Fausto Gianfranceschi, Franco Petronio, Cesare Pozzo, Pino Rauti, Primo Siena.

Di rilievo è anche la corrispondenza intrattenuta da Melchionda con alcuni intellettuali quali Giovanni Allegra, Sigfrido Bartolini, Franco Cardini, Augusto Del Noce, Emilio Servadio, in occasione della gestazione del periodico “Cinabro”, che avrebbe dovuto essere l’organo della Fondazione Julius Evola, progetto non realizzatosi.

Riveste primario interesse il carteggio tra Melchionda e lo stesso pensatore tradizionalista, in merito alla collaborazione del giovane studioso al periodico “Ordine nuovo”, offertagli dallo stesso Evola nel 1958, e in seguito alla richiesta di contribuire alla rivista “Totalità” avanzata nel 1966 da Melchionda al filosofo e da questi accettata, grazie anche alla direzione tenuta da Barna Occhini.

 

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Sono disponibili i due fascicoli del 2020 degli “Annali della Fondazione”

 

 

Nonostante le difficoltà produttive causate dall’emergenza Covid-19, sono stati pubblicati e sono disponibili i due fascicoli semestrali del 2020 degli «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice» (Anno II, nn. 1-2/2020 XXXII, nuova serie).

Il primo fascicolo, essenzialmente dedicato alle iniziative già attuate nel quadro degli anniversari di Renzo De Felice e Ugo Spirito, si apre con gli Atti del Convegno di studi “Insegnare la complessità. Magistero scientifico e impegno civile in Renzo De Felice a novant’anni dalla nascita”, tenutosi a Rieti il 7 novembre 2019. Gli autori dei contributi sono: Gianni Scipione Rossi, Quel giorno alla Sapienza; Gianni Oliva, Il merito di De Felice è aver aperto nuove strade; Marcello Veneziani, De Felice restituì il Fascismo all’Italia; Luigi Compagna, De Felice e l’idea di Nazione; Pasquale Chessa, Storicità della storia. De Felice e il giornalismo; Mario Ciampi, De Felice, storiografia e impegno civile; Giuseppe Parlato, Renzo De Felice e il sogno di una storia normale. Tra i documenti, un’intervista inedita a De Felice di Fernando Ferrigno.
La seconda sezione contiene gli Atti del Convegno di studi “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore. L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte”, tenutosi ad Arezzo il 23 novembre 2019. Con contributi di: Giuseppe Parlato, La parabola di Ugo Spirito; Hervé A. Cavallera, Ugo Spirito e l’arte; Rodolfo Sideri, Ugo Spirito e la filosofia; Alessandra Cavaterra, L’archivio e la biblioteca di Ugo Spirito.
La sezione “Recensioni” del fascicolo presenta cinque contributi: Luciano Zani sul terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice (Luni 2019); Rodolfo Sideri sui volumi Filosofia della grande civilizzazione di Ugo Spirito (Luni 2019), curato da Gianni Scipione Rossi e con postfazione di Hervé A. Cavallera, e Gentile. La pedagogia, la scuola, la cultura curato da Hervé A. Cavallera (Morcelliana 2019); Fabrizio Maimeri sul D’Annunzio di Maurizio Serra (Neri Pozza 2019); e Federica Bertagna su Anche le parole sono in armi di Federica Formiga (Luni 2019). Completano il primo fascicolo le notizie sull’attività della Fondazione.

Il secondo fascicolo si apre invece con gli Atti del Convegno “Gianni Baget Bozzo. Un intellettuale del Novecento italiano. Ricordi e testimonianze nel decennale della scomparsa”, tenutosi a Roma il 30 ottobre 2019. Gli autori dei contributi sono: Danilo Breschi, La nottola di Baget Bozzo; Giovanni Tassani, Un canone originale di lettura della storia italiana; Nicola Guiso, Da “L’Ordine Civile” a “Lo Stato”: il percorso di un cattolico nella Dc; Luigi Accattoli, “Questione omosessuale” e teologia in Baget Bozzo; Paolo Sardos Albertini, Un profeta per la libertà; Giuseppe Parlato, Baget Bozzo e la crisi del “partito cristiano” (1958-1959); Pietro Giubilo, Quelle pagine disperse su cattolici e questione nazionale; Gianluca Marmorato, La passione per la politica; Valentina Meliadò, Fiducia e speranza nei giovani; Domenico De Sossi, L’incontro con Baget e “L’Ordine Civile”.

La seconda sezione contiene gli Atti del Convegno “Piazza Fontana 1969-2019. La strage che cambiò l’Italia. Storia e riflessioni nel cinquantenario”, tenutosi sempre a Roma il 27 novembre 2019. Con contributi di: Gianni Scipione Rossi, Introduzione; Paolo Morando, Prima della strage: le bombe del 25 aprile; Vladimiro Satta, La “pista anarchica”: un errore poi corretto, non una macchinazione; Gianni Oliva, “Strage di Stato”, una definizione equivoca; Angelo Ventrone, La lunga strategia della tensione e le certezze giudiziarie; Nicola Rao, Quella strage nella guerra non ortodossa tra i blocchi. Completano il fascicolo i “Saggi” di Giuseppe D’Acunto su L’anti-intellettualismo e le sue aporie. L’interpretazione del pragmatismo di Spirito, Laura Cerasi su Sindacato, corporazioni, fascismo. Note su Giuseppe Landi, Matteo Antonio Napolitano su Il Movimento sociale italiano oltre il Muro di Berlino (1989-1992) e Giovanni Tassani su Turi Vasile, l’Azione Cattolica e i Comitati Civici, e la sezione “Recensioni”.

Per info, prenotazioni e abbonamenti: info@fondazionespirito.it; commerciale@bardiedizioni.it.

 

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Sempre disponibili le altre pubblicazioni della Fondazione

 

 

Sono disponibili, oltre agli “Annali”, anche le altre pubblicazioni della Fondazione, raccolte in varie collane arricchite nel corso degli anni.

Lo studio e la ricerca d’archivio rappresentano il centro propulsore delle attività promosse dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

La possibilità di accesso al ricco patrimonio bibliografico e alle numerose fonti archivistiche ha, sin dalle origini, permesso di porre in essere una serie di pubblicazioni curate dalla Fondazione.

La collana “Carte ’900” si propone di rendere viva la raccolta dei fondi archivistici presenti in Fondazione, fornendo non solo una ricognizione contenutistica, ma anche un commento ragionato e contestualizzato alle carte.

La “Biblioteca Scientifica”, divisa in due sezioni “Saggi” e “Strumenti”, accoglie pubblicazioni inerenti ai temi che gravitano intorno al multiforme universo culturale della Fondazione. Con un’attenzione particolare al Novecento e alle connessioni storico-filosofiche, la “biblioteca” si pone nell’ottica del continuo aggiornamento scientifico.

Gli “Inediti” vanno ad impreziosire il contenuto dell’Archivio, dimostrandone la ricchezza contenutistica e il primario interesse culturale. Le pubblicazioni accolte nella collana spaziano tra molte tematiche, dal piano economico a quello sindacale, fino ad arrivare alla filosofia.

La raccolta “Saggi e studi” si propone di indagare temi inerenti ad aspetti correlati agli interessi culturali della Fondazione con suggestioni di ampio respiro e inedite sul piano interpretativo.

L’attività di pubblicazione della Fondazione prevede inoltre una serie di titoli “Fuori collana” legati al patrimonio bibliografico e archivistico della Fondazione. Tra questi si segnala il recente inedito di Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato e introdotto da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera.

Ulteriori informazioni e specifiche sono reperibili a questa pagina: http://fondazionespirito.it/pubblicazioni-3/

 

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Il 5 per mille a sostegno delle attività della Fondazione

 

 

Se vuoi sostenere le attività della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice puoi inserire nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 04015590583 nello spazio “scelta della destinazione del 5 per mille. Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università”.

 

 

 

 

 


Il canale YouTube della Fondazione
La Fondazione ha attivato un canale YouTube che rende disponibili tutti i video delle sue iniziative.
Seguitelo iscrivendovi al seguente link: https://www.youtube.com/channel/UCroGlBH70CXPxUMnHOFD5JA/featured

La Fondazione su Facebook

La Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice è presente su Facebook con una pagina utile per chi volesse essere sempre informato sulla sua attività organizzativa e culturale.
È uno strumento facile da usare e che può raggiungere migliaia di persone.
Si invitano dunque gli utenti di Facebook a contribuire alla diffusione della pagina mettendo un “mi piace” – like – e chiedendo ai loro amici social di fare altrettanto.
Questo è il link della pagina: https://www.facebook.com/FondazioneSpirito/
Grazie.

 

 

 

In libreria il diario inedito di Attilio Tamaro

Curato da Gianni Scipione Rossi, che ne ha scritto la biografia, è in libreria il diario inedito di Attilio Tamaro, conservato nell’archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Il volume è pubblicato da http://www.rubbettinoeditore.it, con il sostegno della Fondazione.

Scheda

Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884-1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea.
Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche.
Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna.
Il diario è introdotto da una biografia basata sullo scandaglio di documenti e carteggi, presenti in diversi fondi archivistici. Ne emerge la complessa e tormentata personalità di un uomo di grande cultura, capace di dialogare a tutto campo. Margherita Sarfatti così gli dedica il suo Dux: «Ad Attilio Tamaro, italianissimo figlio di Trieste, nel nome di Trieste, madre della mia madre, offre con amicizia». «Ho letto – scrive Tamaro a Umberto Saba – le tre poesie con eguale piacere: mirabile mi sembra “La preghiera dell’angelo custode”, dove l’episodio è ricordato con arte purissima ed è poi elevato a una vasta significazione. Attendo vivamente l’annunciato volume di poesia».
Tamaro è in relazione con tutti i protagonisti dell’irredentismo triestino, istriano e dalmatico, in particolare Camillo Ara, Mario Alberti, Giorgio Pitacco, Salvatore Segré Sartorio, Fulvio Suvich, Francesco Salata. Intensi i suoi rapporti con Eugenio Balzan, Camillo Castiglioni, Francesco Coppola, Mario Missiroli, Giuseppe Volpi di Misurata. Feroci le sue critiche a Galeazzo Ciano – «satrapo orientale» – e a Mussolini che, dopo averlo ammirato, quando nasce la Rsi definisce «il farneticante di lassù».
Nella biografia emerge anche la figura del figlio di Tamaro, Tullio, che nel 1942 entra nel Pci clandestino milanese e con Emilio Sereni rappresenterà il partito nel Cln regionale lombardo.

Gianni Scipione Rossi, Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949), Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2021, pp. 1066, €49,00 (ISBN 978-88-498-6613-1)

Gianni Scipione Rossi, giornalista, ha diretto l’informazione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornalismo di Perugia. È vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ne dirige gli “Annali”. Tra i suoi libri: Cronache del virus (2020); Lo “squalo” e le leggi razziali (2017); Storia di Alice (2010); Cesira e Benito (2007); Il razzista totalitario (2007); Mussolini e il diplomatico (2005); La destra e gli ebrei (2003); Alternativa e doppiopetto (1992); Una scommessa per l’Europa (1987). Ha curato, tra gli altri, l’inedito Filosofia della grande civilizzazione di Ugo Spirito (2019); Ospedale da campo di Filippo Petroselli (2017); L’Islam e noi (2002).

 

 

“Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi”: presentazione online del volume di Roberto Chiarini

Giovedì 27 maggio 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi. Perché gli italiani considerano i politici una casta di Roberto Chiarini (Rubbettino, Soveria Mannelli 2021). Con l’autore ne ha discusso Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università LUISS-Guido Carli di Roma, dove dirige la School of Government.

Il libro

Il termine antipolitica era sconosciuto fino a poco tempo fa. Non compariva nemmeno nei dizionari. Eppure, da sempre contrassegna un atteggiamento assai popolare. Designa il disgusto verso la politica e la sua casta. Disgusto che di regola si rifugia in una diserzione dalle urne ma che talora osa l’azzardo di prefigurare un’utopica “buona politica”. Tra rifiuto e esercizio politico del rifiuto si apre uno spazio largo in cui ci sono mille sfumature di antipolitica. Coglierle e distinguerle è la sfida che questo studio si propone seguendo l’intero corso della storia nazionale: dal disincanto del dopo-Unità all’antiparlamentarismo di fine Ottocento, dal rifiuto della democrazia liberale d’inizio Novecento al fascismo, per chiudere con la critica della “Repubblica dei partiti” culminata in quest’ultimo ventennio nel populismo antipolitico.

L’autore

Roberto Chiarini, già professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università degli Studi di Milano, attualmente è presidente del Centro studi sulla Rsi di Salò (www.centrorsi.it). Fa parte dei Comitati scientifici delle Fondazioni Turati di Firenze, Lucchini di Brescia, Craxi di Roma, del Collegio Universitario Luigi Lucchini di Brescia. Nel 2008 ha ricevuto un importante riconoscimento vincendo la prima edizione del Premio istituito dal Festival della Storia di Gorizia. I suoi ultimi studi sono: L’ultimo fascismo. Storia e memoria della Repubblica di Salò (Marsilio, 2009); Alle origini di una strana Repubblica. Perché la cultura politica è di sinistra e il Paese è di destra (Marsilio, 2013); Il governo del leader, Craxi a Palazzo Chigi (1983-1987) (Il Torchio, 2018).

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/9623HOfyG3g

“Il totalitarismo fra storia e didattica”: il webinar organizzato dall’ISUC e dalla Fondazione per il prossimo 28 maggio

 

Nell’ambito del “Seminario permanente sulla didattica della storia”, l’Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea (ISUC) – guidato dal commissario Valter Biscotti – e la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice organizzano un webinar dal titolo Il totalitarismo fra storia e didattica. L’incontro online si terrà il prossimo venerdì 28 maggio, dalle ore 15:00 alle ore 18:00.

Dopo l’introduzione di Francesco Forlin, responsabile ISUC della didattica e della formazione e per l’occasione anche moderatore del dibattito, interverranno Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia contemporanea nella UNINT di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, sul tema Il problema del totalitarismo, e Paolo Nello, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università di Pisa, su Il rapporto tra totalitarismo e fascismo. Seguiranno discussione e conclusioni.

“Critica della democrazia”: disponibile in Fondazione la nuova edizione pubblicata da Luni Editrice

Nel quadro delle iniziative di studio e ricerca avviate dalla Fondazione per il quarantennale della morte di Ugo Spirito, è stata pubblicata una nuova edizione di Critica della democrazia, edita da Luni Editrice e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il libro

Pubblicato originariamente nel 1963, questo volume è tra i più significativi tra quelli scritti da Ugo Spirito nel secondo dopoguerra. Sotto il profilo filosofico, esso propone un tentativo di costruzione di una metafisica della scienza, mentre sotto il profilo della storia del pensiero politico e della filosofia politica offre un notevole contributo teorico al dibattito sull’istituto democratico e sulla prassi democratica. Il volume è, però, importante anche per la comprensione della storia italiana più recente perché suggerisce una lettura interpretativa del fascismo alla luce delle vicende dell’attualismo  e sottolinea la fecondità euristica di un approccio in chiave culturale e filosofica allo studio di quel periodo storico. Fra attualismo e fascismo, a parere di Spirito, si instaurò una sostanziale unità di natura speculativa, talmente forte da non consentire la separazione delle sorti dell’uno da quelle dell’altro. Il 1932, l’anno del convegno di studi sindacali e corporativi di Ferrara, viene presentato dal pensatore come un momento fondamentale nella storia del fascismo, perché in quella sede e in quella occasione, sarebbe esplosa la “tesi comunista” con la negazione della proprietà individuale e con la proposta dell’istituto della “corporazione proprietaria”, che avrebbe dato luogo a un vivace dibattito politico.

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma. Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo. Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977). In coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Luni Editrice ha già pubblicato anche Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (2019).

Il libro è disponibile e può essere prenotato presso la Fondazione e l’editrice Luni:

info@www.fondazionespirito.it
lunieditrice@lunieditrice.com

Ugo Spirito, Critica della democrazia, prefazione di Francesco Perfetti, Luni Editrice, Milano 2020, pp. 160, €19.00

Nell’ambito delle celebrazioni del quarantesimo anno dalla scomparsa di Ugo Spirito, e del novantesimo anno dalla nascita di Renzo De Felice, il volume è stato finanziato con il contributo previsto dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1 co. 416.

“La vita come ricerca”: la nuova edizione pubblicata da Luni Editrice disponibile in Fondazione

Nel quadro delle iniziative di studio e ricerca avviate dalla Fondazione per il quarantennale della morte di Ugo Spirito, è stata pubblicata una nuova edizione de La vita come ricerca, edita da Luni Editrice e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il libro

Pubblicato per la prima volta nel 1937, La vita come ricerca è uno dei volumi più importanti di Ugo Spirito e certamente quello che produce negli anni Trenta una svolta profonda nella storia dell’idealismo italiano. Opera complessa, in cui l’originale spessore teoretico è tutt’uno con la riflessione economico-politica e con l’analisi sociale, essa segna l’inizio del problematicismo di Spirito. Il confronto con l’attualismo e con il fascismo, che costituisce una delle linee di lettura del testo, non solo esprime le inquietudini di una generazione, ma apre il discorso speculativo ad una ricerca tra le più suggestive della filosofia contemporanea. Significativa, sotto il profilo della storia della filosofia, “La vita come ricerca” lo è anche sotto il profilo dell’interpretazione della storia contemporanea. In appendice a questa edizione sono riprodotti gli interventi critici di Delio Cantimori e Giovanni Gentile insieme alla replica dell’autore.

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma. Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo. Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977). In coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Luni Editrice ha già pubblicato anche Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (2019).

Il libro è disponibile e può essere prenotato presso la Fondazione e l’editrice Luni:

info@www.fondazionespirito.it
lunieditrice@lunieditrice.com

Ugo Spirito, La vita come ricerca, prefazione di Francesco Perfetti, introduzione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2020, pp. 240, €22.00

Nell’ambito delle celebrazioni del quarantesimo anno dalla scomparsa di Ugo Spirito, e del novantesimo anno dalla nascita di Renzo De Felice, il volume è stato finanziato con il contributo previsto dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1 co. 416.

Presentato sui canali online della Fondazione il volume “Il Sommo Italiano” di Fulvio Conti

Giovedì 13 maggio 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume Il Sommo italiano. Dante e l’identità della nazione di Fulvio Conti (Carocci, Roma 2021). Con l’autore ne ha discusso Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Università degli Studi Internazionali – UNINT di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione.

Il libro

Il precursore dell’unità italiana, simbolo principe dell’identità nazionale, amato dai patrioti romantici e dai fascisti. Il ghibellino fustigatore della Chiesa, bandiera dell’Italia laica. Ma anche il Dante guelfo capace di incarnare l’idea di una cattolicità trionfante. Infine, il Dante pop del cinema, della pubblicità, dei fumetti, icona polisemica del nostro tempo, punto di riferimento incredibilmente attrattivo anche nell’età di internet e della globalizzazione. Le declinazioni che il mito di Dante ha avuto dal Settecento a oggi ci aiutano a capire qual è stata l’evoluzione del sentimento patriottico. Il poeta ha incarnato la passionalità e la forte contrapposizione politica che caratterizzano la storia del nostro paese nel lungo periodo. Dante ha unito, ma al tempo stesso ha diviso. In ogni caso, mai ha lasciato indifferenti le molte anime della nazione.

L’autore

Fulvio Conti è professore ordinario di Storia contemporanea nella Università degli Studi di Firenze, dove presiede la Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri”. Membro del CUN, ha tra i suoi interessi di ricerca la storia sociale e politica del XIX e XX secolo, la storia del Risorgimento italiano e la storia della massoneria. Alcune recenti pubblicazioni sono: Italia immaginata. Sentimenti, memorie e politica fra Otto e Novecento, Pacini, Pisa 2017; I fratelli e i profani. La massoneria nello spazio pubblico, Pacini, Pisa 2020.

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/_F2RbH6aDos